Tajani a Netanyahu: “Due popoli, due Stati per la pace”

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Il vicepremier italiano, nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontrato quest’oggi il suo omologo israeliano, Benjamin Netanyahu e insieme hanno discusso della problematica situazione in Medio Oriente. La guerra si è riacutizzata tra lo Stato ebraico e la Palestina a seguito degli attentati del 7 ottobre ha creato una nuova destabilizzazione del pianeta, con numerose ripercussioni anche di grave entità.

I Paesi si stanno adoperando per trovare una soluzione che poti a una pace duratura in Medio Oriente e tutte le strade portano alla risoluzione dei “due popoli, che Stati”, esistente da decenni, che ora ha trovato nuovo vigore in funzione della necessità di interrompere le ostilità. “Al premier israeliano Netanyahu ho chiesto il rafforzamento di iniziative umanitarie per i civili palestinesi e ho offerto l’impegno del Governo italiano per la ricostruzione. Per l’Italia la soluzione ‘due popoli, due Stati’ è unica via per un futuro di pace e sviluppo per i popoli israeliano e palestinese“, si legge in una nota diramata dal ministro Tajani.

Durante la conferenza stampa che si è svolta in Israele, il segretario di Forza Italia ha spiegato ai giornalisti con fermezza la posizione dell’Italia: “Siamo favorevoli a un cessate il fuoco“. Tuttavia, ha precisato il vicepremier, se la Corte internazionale di giustizia domani decidesse di imporre a Israele un cessate il fuoco, questa non dovrebbe in alcun modo essere “una proposta che sia contro Israele“. Davanti alla possibilità che la Corte internazionale dell’Aja si esprima con riferimento a entrambe le parti del conflitto, come è presumibile che accada, Hamas si dice pronto a rispettare qualsiasi decisione se lo farà anche Israele. La dichiarazione è stata rilasciata a mezzo Telegram e si conclude con un monito a Israele: “Il nemico sionista deve mettere fine al suo assedio di 18 anni a Gaza e far entrare tutto l’aiuto necessario alla popolazione e alla ricostruzione“.

Il ministro degli Esteri ci ha tenuto a fare un distinguo, perché “un conto è la popolazione di Gaza, un altro è Hamas“. Ma ora è “Necessario lavorare per la pace” a ogni costo, come sta facendo l’Italia, ha aggiunto Tajani, spiegando in sala stampa che l’Italia è pronta ad accogliere e curare 100 bambini palestinesi e allestire un ospedale da campo. Il ministro ci ha poi tenuto a precisare che Hamas non è e non sarà un interlocutore dell’Italia, che di rifà solamente all’Afp.

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