Quel sondaggio che spaventa la sinistra: “Possibile una maggioranza di destra in Ue”

Quel sondaggio che spaventa la sinistra: "Possibile una maggioranza di destra in Ue"

«Una brusca svolta a destra» è quel che prevede l’European Council on Foreign Relations per le elezioni europee di giugno. Lo scenario descritto dal think tank rappresenta l’incubo della sinistra europea. Per la prima volta a Bruxelles si avrebbero infatti i numeri per una maggioranza parlamentare di centrodestra, e quindi un governo europeo (Commissione Ue) senza più la presenza dei Socialisti, il gruppo in cui milita anche il Pd e che governa l’Europa da decenni.

Applicando un modello statistico già utilizzato nelle scorse elezioni agli ultimi sondaggi realizzati in tutti gli stati membri, gli analisti dell’Ecfr prefigurano un indebolimento dei due principali partiti europei, il Ppe (da 178 a 173 seggi) e il Pse (meno dieci seggi), ma malgrado questo «ci aspettiamo che il Ppe rimanga il gruppo più numeroso in parlamento – scrivono -, e quindi conservi la maggior parte del potere di definizione dell’agenda, compresa la scelta del prossimo presidente della Commissione». In discesa, sempre a sinistra, il gruppo dei Verdi e quello di Renew Europe, mentre in leggero aumento Left.

I veri vincitori delle Europee invece saranno i partiti di destra, trionfatori in ben nove paesi Ue, compresa l’Italia (dove la Meloni passerebbe da 6 a 27 deputati) mentre in Francia si prevede un boom per la Le Pen («potenziale prossimo presidente francese») e in Germania per Afd. «Il principale vincitore sarà il gruppo di destra radicale Identità e Democrazia (dove milita la Lega, ndr), che prevediamo guadagnerà 40 seggi e, con quasi 100 deputati, emergerà come il terzo gruppo più grande nel nuovo parlamento. Prevediamo inoltre che il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr, dove siede Fdi, ndr) guadagnerà 18 seggi». Risultato: «L’equilibrio sinistra-destra in Parlamento si sposterà drasticamente a destra». Già, ma quale maggioranza si potrà formare? Numericamente, una nuova maggioranza «Ursula» sarebbe ancora possibile e avrebbe 390 seggi.

Ma non sarebbe più l’unica possibilità, non solo per la grande crescita di Id e Ecr, ma per l’arrivo di nuovi eletti a destra in partiti attualmente non rappresentati a Bruxelles (come il Pvv di Geert Wilders) o non iscritti a gruppi (come il Fidesz dell’ungherese Orbàn). «Una “coalizione populista di destra”– composta da Ppe, Ecr e Id – aumenterà la propria quota di seggi dal 43% al 49%. Inoltre, la maggioranza dei deputati non iscritti proviene da partiti di estrema destra, il che significa che con il loro sostegno si potrebbero formare, per la prima volta nella storia del Parlamento europeo, una maggioranza di destra» si legge.

Questo spostamento a destra avrà un impatto sulle politiche Ue, «in particolare nell’attuazione della prossima fase del Green Deal europeo»

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