È stato presentato oggi alla Camera il patto federativo tra Noi moderati di Maurizio Lupi e l’Italia dei Valori di Ignazio Messina.
Si tratta, come spiega l’ex ministro Lupi, di un percorso avviato già l’anno scorso con l’obiettivo di “rafforzare l’area popolare, liberale e moderata del centrodestra e lavorare sui territori per far riavvicinare i cittadini che si sono rifugiati nell’astensionismo alla buona politica”. Anche molti altri movimenti hanno aderito a Noi Moderati, “un lavoro che – aggiunge Lupi – adesso assume la forma di un unico soggetto”.
“Non è un cartello elettorale”, chiarisce Messina, precisando che l’adesione a Noi Moderati “non si esaurirà con le elezioni regionali e europee”. Entrambi i partiti, spiega il leader dell’Italia dei Valori hanno in comune l’attenzione per la giustizia, la famiglia e le piccole e medie imprese. “Per noi centrali sono le pensioni, da rendere più forti magari con la detassazione”, spiega Messina che sulla sanità dice: “Tutti hanno diritto a essere curati a casa propria”, mentre è più prudente sull’autonomia differenziata: “presteremo – dice – attenzione a come verrà applicata”. Francesco Saverio Romano, coordinatore politico di Noi moderati, non ha dubbi: ” È sotto gli occhi di tutti il lavoro che stiamo facendo e per questo cresciamo nei sondaggi, lavoriamo come le formichine” con l’obiettivo di “rilanciare la tradizione popolare“, visto e considerato che “abbiamo una visione di società alternativa a quella socialista”. Lupi si è detto fiducioso: “L’ultimo sondaggio Noto per Porta a Porta ci dà al 2%. Questo studio conferma il lavoro positivo che stiamo facendo”, mentre Messina ha annunciato di voler presentare liste comuni per le Regionali in Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Piemonte. In Sardegna, infatti, i due partiti saranno presenti con la lista civica “Sardegna al centro”, mentre in Abbruzzo la lista sarà quella a sostegno di Marsilio presidente. Le elezioni europee di giugno, invece, secondo il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, sono l’occasione per “rafforzare la proposta del Partito Popolare in Europa e che deve vedere una presenza forte anche della proposta politica popolare in Italia”.