La colonscopia è una procedura diagnostica di ambito gastroenterologico che consente la visualizzazione interna delle pareti del colon. Si tratta di un esame fondamentale per la diagnosi di patologie e disturbi quali:
- diverticoliti
- polipi intestinali
- diverticolosi
- ulcere
- infiammazioni di varia natura.
Non si deve dimenticare che essa è altresì impiegata per lo screening del cancro al colon che rappresenta il 10% di tutti i tumori riscontrati nel mondo. Questa neoplasia si manifesta con sintomi vaghi e aspecifici, come: stanchezza, mancanza di appetito, stitichezza alternata a diarrea, anemia, perdita di peso. Le linee guida consigliano di sottoporsi ad una colonscopia di controllo tra i 58 e i 60 anni.
Tuttavia gli scienziati del Massachussets General Hospital, con uno studio pubblicato su Jama Oncology, sono giunti alla conclusione che lo screening colonscopico per il cancro del colon nelle donne prima dei 50 anni può ridurre il rischio di sviluppare la malattia rispetto all’esecuzione dello stesso in età più avanzata. Cerchiamo ora di dare una risposta alle domande più frequenti relative alla colonscopia: qual è la procedura ed è dolorosa? Quale, invece, la dieta da adottare nei giorni precedenti? Scopriamolo insieme.
Colonscopia: la procedura
Strumento principale della colonscopia è il colonscopio. Si tratta di una sonda flessibile dotata di una telecamera e di una fonte luminosa che, dopo essere stata adeguatamente lubrificata, viene inserita nell’ano e fatta risalire in maniera graduale nel retto. Da qui, guidata con delicatezza, essa raggiunge altre sezioni dell’intestino e trasmette le immagini dettagliate dello stesso ad un apposito schermo. Durante la procedura il paziente è sdraiato sul fianco sinistro, ma può essere invitato a compiere lievi movimenti. Per visualizzare meglio le pareti intestinali è necessario distenderle e ciò è possibile insufflando anidride carbonica mediante il colonscopio.
La colonscopia fa male?
La colonscopia è spesso fonte di ansia e chi deve affrontarla si ritrova a fare i conti con la paura del dolore. Ma fa realmente male? Gli specialisti rassicurano e affermano che si tratta di un esame abbastanza fastidioso ma non doloroso. Durante la sua esecuzione il soggetto, soprattutto quando il colonscopio viene mosso o insuffla anidride carbonica, può provare uno stimolo ad evacuare o minimi crampi addominali. Ad ogni modo l’ansia e le eventuali sensazioni spiacevoli sono attenuate dalla somministrazione di tranquillanti e di antidolorifici.
Cosa succede dopo la colonscopia: rischi e complicanze
Al fine di smaltire correttamente gli eventuali sedativi somministrati, dopo la colonscopia il paziente deve rimanere sotto osservazione per un periodo di tempo variabile da mezz’ora a due ore. È inoltre opportuno che ritorni a casa accompagnato da una persona di fiducia e che riposi per il resto della giornata. Al termine dell’esame è normale provare disturbi quali flatulenza e meteorismo; meritano invece un celere approfondimento sintomi quali febbre alta e intensa algia addominale.
Statisticamente la colonscopia è sicura. Le complicanze, infatti, si verificano in circa tre casi su mille e sono dovute all’uso dei tranquillanti o a manovre che provocano la perforazione accidentale del colon. Talvolta è possibile che si verifichino sanguinamenti in seguito alla contestuale rimozione di polipi o di tessuto da analizzare. La procedura è sconsigliata in caso di megacolon tossico, diverticolite acuta e dopo interventi chirurgici intestinali.
La dieta da fare prima e dopo la colonscopia: esempio schema
Il rispetto di alcune norme dietetiche prima della colonscopia è indispensabile per favorire l’efficacia del purgante il cui scopo è quello di ottenere una profonda pulizia intestinale. Diversamente eventuali residui fecali potrebbero impedire la corretta visualizzazione delle pareti intestinali o addirittura aumentare i disagi sperimentati dal paziente. La dieta in linea di massima è uguale per tutti ma si deve tener sempre conto delle condizioni di salute di ogni singolo individuo e, quindi, potrebbe essere necessario apportare delle modifiche.
Una settimana prima dell’esame
- Sospendere l’assunzione di frutta e verdura con i semini e di integratori alimentari a base di ferro.
Due o tre giorni prima dell’esame
- altri aSospendere l’assunzione di alimenti ricchi di fibre, formaggi, carni grasse, cioccolato, frutta a guscio;
- Via libera a: carne magra, uova, latte scremato, yogurt bianco, formaggi magri, pesce, brodo;
- Bere almeno due litri di acqua al giorno;
- Non consumare pasti abbondanti.
Il giorno prima dell’esame
- Alimentarsi solo con liquidi fatta eccezione per il latte;
- Assumere il purgante.
Due ore prima dell’esame
- Sospendere l’assunzione di liquidi.
Nei giorni successivi all’esame
- Evitare cibi troppo grassi e ricchi di nitriti;
- Non bere alcolici;
- Prediligere alimenti ricchi di fibre solubili;
- Aumentare il quantitativo di acqua.
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