Immerso nella luce che filtra da una finestra della chiesa, con la testa chinata mentre è inginocchiato sul banco: Donald Trump appare in profonda contemplazione mentre prega. Il tycoon ha condiviso sul suo profilo Truth una foto dalla grande carica spirituale postata dall’account Patriot4Life, ma in realtà c’è un dettaglio che non è sfuggito al popolo della rete. Sì, perché l’ex presidente degli Stati Uniti appare con sei dita: in altri termini, si tratta di una immagine creata con l’intelligenza artificiale.
Reduce dalla vittoria alle primarie repubblicane in New Hampshire, Trump non ha osservato bene la foto in questione prima di ripostarla e darla in pasto agli utenti. Nel giro di poche ore, la gaffe del candidato alla Casa Bianca ha fatto il giro di internet, generando diverse polemiche ma anche tante ironie. L’immagine AI è stata realizzata con uno dei modelli text-to-image più recenti, ma è bastato un dettaglio (non di poco conto) a tradire la vera natura della fotografia.
Nella foto, Trump ha un pollice e cinque dita, ma non è una sorpresa. I generatori di immagini AI hanno “rapporti” pessimi con le mani e ciò è dovuto ai set di dati utilizzati per l’addestramento. In poche parole, ci sono molte più foto dei volti delle persone che delle mani, quindi le macchine non hanno ottenuto informazioni sufficienti sulle mani delle persone rispetto ad altre parti del corpo. “Le mani tendono anche ad essere molto più piccole nelle immagini sorgente, poiché sono relativamente raramente visibili in grande formato”, afferma Stability AI, i creatori del generatore di immagini AI Stable Diffusion, ai microfoni di Petapixel.
Con il livello di fama di Trump e l’ascesa dell’intelligenza artificiale, è inevitabile che il tycoon sarà uno degli individui più “ricreati”. Su Truth i commenti si dividono tra chi considera l’ex capo della Casa Bianca sacrilego e chi, credendo alla bontà dell’immagine, ha tessuto le sue lodi. Non sono mancate le ironie: in particolare, è diventata virale un’altra immagine che mostra Trump allo stesso tempo in ginocchio e seduto, come se avesse quattro gambe. O ancora, un’immagine in cui si vede l’imprenditore pregare all’interno di una chiesa in fiamme.
Non è la prima volta che Trump finisce al centro di un caso social per colpa dell’AI. Lo scorso marzo sono diventate virali le immagini dell’arresto dell’ex presidente statunitense. Creazioni molto convincenti, con tanto di colluttazione con gli agenti di fronte al tribunale di Manhattan. In alcune foto, Trump appare circondato da poliziotti, mentre in altre mentre è alle prese con la scelta della tuta da indossare in carcere.