In Italia la sinistra è da giorni che protesta perché Giorgia Meloni ha criticato il titolo di un quotidiano antigovernativo. «Non si permetta di zittire un giornale!», dicono. Hanno ragione. Se fosse vero.
In Spagna, invece, a proposito di chi vuole davvero imbavagliare la stampa, hanno risolto il problema alla radice. El País, quotidiano di riferimento della moderna Spagna progressista, il corrispettivo iberico di Repubblica (e anche un po’ meglio), ieri ha licenziato il filosofo Fernando Savater, editorialista fin dagli esordi e firma nobile del giornale, perché ha osato contestare la deriva populista della sinistra spagnola, il governo «illiberale» di Pedro Sánchez e lo stesso El País, «un tempo prestigioso» e dove ora scrivono – questa poteva evitarla… le «meno brillanti» editorialiste. Ce l’ha con le femmine.
In Spagna si dice «hombre vertical». Da noi «uomini tutto di un pezzo». Intellettuali con la schiena dritta che sanno raccontare le storture del mondo. Del resto, capiamo che l’editore sia imbarazzato di fronte a uno scrittore come Savater (peraltro un umanista di sinistra), il quale in passato ha detto che «le persone fuggono dai Paesi comunisti a quelli capitalisti, mai il contrario». Che la legge trans è una «menzogna ideologica». E che disprezza «la sinistra dei ciarlatani politicamente corretti». Olé!
Un incorruttibile amore per la verità che ha fatto dire alla sinistra spagnola «Hanno fatto bene a licenziarlo». E avrebbe fatto chiedere a quella italiana «Ma perché non lo hanno fatto prima?».