Una lunga coda, composta e commossa, si è formata ieri pomeriggio per accedere alla camera ardente allestita nello stadio Unipol Domus. Centinaia di persone, da tutta la Sardegna, sono accorse a rendere omaggio a Gigi Riva, 79 anni, leggenda del calcio italiano e simbolo del Cagliari dello scudetto, morto l’altroieri sera in ospedale. Hanno raggiunto i familiari anche la squadra rossoblu, con l’allenatore Claudio Ranieri e il presidente Tommaso Giulini.
I tifosi del Cagliari e i tantissimi che amavano «Rombo di tuono» hanno voluto dargli l’ultimo saluto, aspettando il loro turno, alcuni con in mano mazzi di fiori. Oggi alle 16 saranno celebrati i funerali nella basilica di Bonaria, la chiesa prediletta da Riva. I familiari da una parte e gli ex compagni dall’altra, in mezzo la salma di Rombo di Tuono. Così la camera ardente nello stadio cittadino accoglie i tifosi. Vietato scattare foto, ognuno potrà conservare quel momento solo nel suo cuore. Riva indossa la tuta della Nazionale e sopra di lui è posata una maglia del Cagliari. Ai piedi del feretro le corone di fiori, tutte rossoblù. «Grazie, grazie di tutto», dicono in tanti rivolgendosi ai parenti del bomber. «Ogni volta questi ringraziamenti ci riempiono di gioia», commentano i parenti di Gigi Riva. Intanto il sindaco di Cagliari e la Regione Sardegna hanno proclamato il lutto cittadino. Sospese tutte le manifestazioni pubbliche e bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici del Comune e della Regione.
La Figc ha disposto un minuto di raccoglimento su tutti i campi di calcio nel fine settimana; inoltre ha organizzato per i funerali di oggi un charter speciale per consentire ai vertici federali di raggiungere la Sardegna.