L’ultimo autovelox abbattuto 24 ore fa nel padovano, a Villa del Conte, ha rappresentato la classica goccia che fa traboccare il vaso: con tanto di firma, Fleximan non solo non vuole fermarsi ma rilancia dicendo che “sta arrivando” come se finora non avesse già compiuto i quindici atti vandalici consegnati alle cronache con i limitatori di velocità caduti per terra come birilli dopo averne segato le basi. Se da un lato c’è una ferma condanna da parte delle istituzioni e dei cittadini onesti, dall’altro lato c’è una sorta di arrendevolezza da parte di alcuni primi cittadini condizionati dal “successo” dell’ignoto (o ignoti) autore degli atti vandalici.
I sindaci che si “arrendono”
“Non credo che lo reinstalleremo: in quella stessa strada ce n’è già un altro, e poi dobbiamo tenere conto anche del dissenso delle persone, se c’è chi arriva a tanto non possiamo ignorarlo“, ha dichiarato al Corriere Sarah Gaiani, presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese dove si trova anche il Comune di Villa del Conte. Insomma, si alza bandiera bianca a causa del consenso social verso Fleximan? Evidentemente, in questo caso specifico sì. “Quegli autovelox erano stati installati perché c’è un rettilineo e la gente correva troppo, so che questa volta Fleximan potrebbe aver lasciato una traccia… Quanto a rimpiazzare subito quel dispositivo io credo che non lo faremo, non nego che già in passato i fatti di Cadoneghe ci avevano portato a riflettere”.
La situazione nel padovano
Nel caso specifico, il piccolo Comune in provincia di Padova (Cadoneghe) aveva visto l’abbattimento, con tanto di esplosivo, di un dispositivo elettronico dopo le polemiche per le multe eccessive denunciate dai cittadini a causa di un “autovelox killer”: non solo, ma dall’altro lato della strada ne è stato successivamente abbattuto un altro e mentre le indagini fanno il loro corso nessuno li ha rimessi in piedi, nemmeno uno dei due. “Già non ero molto convinto prima, ora con quello che è successo, le indagini e tutto il resto, ho deciso di non reinstallare nulla”, ha dichiarato il sindaco, Marco Schiesaro. Situazione molto simile anche a Tribano dove il sindaco, Massimo Cavazzana, non è molto convinto di reinstallare l’autovelox abbattuto in ottobre. «Dobbiamo fare una riflessione – sottolinea – la nostra strada è battuta da molti camion e le auto vanno spesso in sorpasso, però dobbiamo anche trovare un dialogo con la popolazione, magari potremmo accenderlo a fasce orarie e mettere degli avvisi quando è funzionante”.
Oltre a chi non vuole sostituirli c’è chi, a tempo di record, li ha reinstallati come ha fatto il sindaco di Corbola (Rovigo), Michele Domeneghetti, che dopo l’abbattimento dell’autovelox nel giorno della Vigilia di Natale ha già provveduto a rimetterne in piedi uno nuovo. “Non possiamo certo darla vinta a questi criminali le pare?”, dichiara al Corriere. Altri sindaci ancora, invece, vorrebbero ma non possono per salvaguardare le casse comunali dal momento che questi dispositivi ormai iper tecnologici costano almeno dai 20mila euro in sù: in molti casi, però, serve soltanto sistemare il palo che li reggevano o una semplice riparazione, non la sostituzione. “Non possiamo mettere una pattuglia a vigilare gli autovelox, la gente deve capire che cerchiamo di salvargli la vita, non di svuotargli le tasche“, dichiara amareggiato il sindaco di Meolo (Venezia), Daniele Piovan.