Le accuse a suo carico sono pesanti: turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio. A finire in manette è il deputato della Regione Siciliana del Pd Dario Safina, arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani, che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari. L’esponente politico, già assessore ai Lavori pubblici del Comune di Trapani, è attualmente agli arresti domiciliari.
Il divieto di dimora
Divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice, invece, per il direttore generale e il direttore amministrativo della società “Trapani Servizi” che svolge l’attività di raccolta e trattamento dei rifiuti nel capoluogo. Nei confronti dell’Energy Manager per la Sicilia di una società operante nel settore dell’illuminazione pubblica, è scattato il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per la durata di un anno. Tutti sono indagati, a vario titolo, per i reati di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio.
La vicenda
Al centro dell’indagine, condotta dai carabinieri sotto la direzione della procura di Trapani, figurerebbe l’attività di dirigenti e collaboratori della società “Trapani Servizi Spa” che, “accordatisi preventivamente fra loro”, spiegano gli inquirenti, avrebbero turbato le due procedure concorsuali a evidenza pubblica del 2020 e 2021 per la selezione e designazione del direttore generale della società (inserendovi requisiti strettamente correlati ai titoli e alle esperienze professionali dell’amministratore unico uscente, “condizionandone l’esito in suo favore”). Inoltre, avrebbero adottato atti contrari ai doveri d’ufficio nelle nomine di collaboratore esterno e direttore tecnico. Il deputato regionale Safina si sarebbe, nel precedente incarico di assessore ai Lavori pubblici del comune di Trapani, accordato preventivamente con un imprenditore 45enne di Messina (manager ed energy manager per la Sicilia di una importante società operante nel settore della pubblica illuminazione).
Le irregolarità
Safina avrebbe turbato la procedura a evidenza pubblica di “project financing” per la manutenzione dell’illuminazione pubblica, informandolo preventivamente sulle tempistiche di pubblicazione, sui contenuti e l’importo di base del bando, consentendo quindi alla società di ottenere l’aggiudicazione della procedura con la presentazione di una offerta congrua rispetto a quelle degli altri concorrenti. Il politico, inoltre avrebbe promesso l’affidamento alla società, “al di fuori di ogni procedura concorsuale ad evidenza pubblica”, dei lavori di rifacimento dei sistemi di illuminazione degli impianti sportivi denominati “Campo Aula” e “Campo Coni”.
La difesa del deputato Pd
“Stamattina all’alba mi è stato notificato un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari. I fatti contestati dalla magistratura – ha dichiarato il deputato regionale del Pd, Dario Safina – riguardano il periodo in cui ricoprivo il ruolo di assessore ai Lavori pubblici al Comune di Trapani. Due le accuse che gli inquirenti muovono nei miei confronti: corruzione e turbativa d’asta. Sono sereno e ho la coscienza tranquilla. Sono fiducioso nell’operato della magistratura e sono certo che riuscirò a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile”.