Potrebbe otterene la libertà condizionata Josef Fritzl, il “mostro” che sequestrò e violentò la propria figlia per ben 24 anni, costringendola anche ad avere dei figli con lui. Il caso, avvenuto in Austria, fece grande clamore. L’uomo venne condannato all’ergastolo nel marzo del 2009. Adesso, raggiunta l’età di 88 anni, può però richidere la libertà condizionata e ottenere il trasferimento in una casa di cura.
Una storia dell’orrore
La storia del cosiddetto mostro di Amstetten ha sconvolto il mondo. Tutto cominciò nell’ormai lontano agosto del 1984, quando i coniugi Rosemarie e Josef Fritzl denunciarono la scomparsa della loro figlia Elisabeth, appena 18enne. Squadre di ricerca partirono per rintracciare la ragazza. Ma Elisabeth, come si seppe poi più tardi, non era fuggita.
La 18enne venne infatti sequestrata da Fritzl, che la rinchiuse in una cantina. In quella stanza angusta la giovane trascorse ben 24 anni, in totale balia delle violenze del padre. Prima del lunghissimo periodo di prigionia, la ragazza aveva effettivamente cercato di scappare di casa, denunciando agli agenti di polizia i primi abusi da parte del genitore, ma non venne creduta.
In quella cantina, divenuta il suo inferno personale, Elisabeth trascorse 24 lunghi anni. Ripetutamente violentata da Fritzl, la giovane fu costretta ad affrontare anche gravidanze e a mettere al mondo i figli/fratelli avuti dal padre. Stando a quanto riportato dalla stampa austriaca, la giovane mise al mondo da sola ben 7 figli.
L’incubo terminò quando Kerstin, una dei figli di Elisabeth, si ammalò gravemente e Fritzl fu costretto ad accompagnarla in ospedale. Dopo aver raggiunto la figlia in fin di vita nel nosocomio, Elisabeth trovò il coraggio di parlare con i medici e, successivamente, con le forze dell’ordine.
La condanna e la richiesta della libertà condizionata
Dalla condanna nel 2009 sono passati ben 15 anni. Il tempo massimo previsto dalla legge austriaca, oltre il quale è possibile fare richiesta per ottenere la libertà condizionale. A marzo, l’88enne, malato di Alzheimer, potrebbe effettivamente ottenere la libertà per essere trasferito in una casa di cura, abbandonando così le mura della prigione di massima sicurezza di Stein, a Krems an der Dona.
Nel corso dello scorso anno, dopo aver valutato le condizioni di Fritzl, la psichiatra Adelheid Kastner aveva dichiarato che il soggetto era ormai incapace di commettere crimini, ma il tribunale superiore di Vienna aveva negato il trasferimento presso un’altra struttura. Stavolta, però, le cose potrebbero andare in modo diverso. “Fritzl soddisfa tutti i criteri: ha quasi 90 anni e la sua condizione mentale si sta deteriorando. Ha bisogno di sostegno e cure“, ha dichiarato il suo avvocato, come riportato da Il Corriere.