Almeno ventun soldati israeliani sono morti nelle ultime ventiquattr’ore, nell’attacco più mortale mai sferrato da Hamas dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza contro le Forze di difesa israeliane (Idf). Il bilancio, pesantissimo, è stato confermato dal portavoce delle stesse Idf, Daniel Hagari, secondo cui la maggior parte delle vittime sono rimaste uccise dall’esplosione di un razzo che ha colpito un deposito e un edificio precedentemente minati dall’esercito per demolirli. Al netto della diplomazia sotterranea tra il gruppo filo palestinese e Israele, con la mediazione di Egitto e Qatar, il conflitto va dunque avanti mentre il sangue continua a scorrere copioso da una parte e dall’altra.
Blitz di Hamas contro le forze israeliane
In base a quanto ricostruito dai media, i militari di Tel Aviv stavano preparando gli esplosivi per demolire due edifici nel centro di Gaza. Ad un certo punto un militante di Hamas ha lanciato un razzo contro un carro armato che si trovava nelle vicinanze e questo ha provocato esplosioni a catena. I due edifici sono crollati mentre i soldati israeliani si trovavano al loro interno. Le vittime stavano operando in un’area a circa 600 metri dal confine, impegnati nella distruzione di strutture e siti di Hamas, nell’ambito di uno sforzo per creare una zona cuscinetto e permettere ai residenti di tornare nelle proprie case.
Per quanto ne sappiamo – ha ricostruito il portavoce delle Idf Hagari – intorno alle 16, i militanti di Hamas hanno colpito con un lanciarazzi un carro armato che proteggeva le forze armate, e contemporaneamente si è verificata un’esplosione in due edifici a due piani. “Gli edifici sono crollati a causa dell’esplosione, mentre la maggior parte delle forze si trovava al loro interno e nelle vicinanze“, ha spiegato l’alto funzionario militare.
Secondo Hagari, l’esplosione è stata probabilmente causata dalle mine piazzate dalle truppe per demolire gli edifici, ma è ancora in corso un’indagine per accertare meglio le circostanze. In un primo momento era stata data notizia della morte di dieci soldati, cui è seguito l’annuncio di altri undici dopo la notifica alle famiglie.
Le vittime dell’attacco
Poche ore dopo l’accaduto, l’Idf ha nominato dieci dei ventun uccisi nell’esplosione a catena. Sono il sergente. Magg. Matan Lazar, 32 anni, sergente. Hadar Kapeluk di prima classe, 23 anni, sergente. Magg. Sergey Gontmaher, 37 anni, sergente. Prima classe Elkana Yehuda Sfez, 25 anni, sergente. Prima classe Yuval Lopez, 27 anni, sergente maggiore Yoav Levi, 29 anni, sergente. Nicholas Berger di prima classe, 22 anni, sergente. Cedrick Garin di prima classe, 23 anni, sergente. Il Mag. Rafael Elias Mosheyoff, 33 anni, e il sergente. Magg. Barak Haim Ben Valid, 33 anni.
Successivamente sono emersi altri sette nomi: Sgt. Ahmad Abu Latif, 26 anni, capitano di prima classe. Nir Binyamin, 29 anni, sergente maggiore. Elkana Vizel, 35 anni, sergente. Socol israeliano di prima classe, 24 anni, cap. Ariel Mordechay Wollfstal, 28 anni, sergente. Sagi Idan di prima classe, 24 anni, e il sergente. Magg. Mark Kononovich, 35 anni. Gli ultimi quattro nomi non sono ancora stati confermati. Altri tre soldati sono stati uccisi anche in un attacco separato nel sud di Gaza, hanno confermato i militari.
Più di 200 soldati delle Idf sono stati uccisi da quando le truppe israeliane hanno iniziato a bombardare Gaza in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha intanto inviato le sue condoglianze alle famiglie dei soldati, affermando che “sempre più dei migliori dei nostri figli” sono morti in guerra. “Una mattinata insopportabilmente difficile, in cui sempre più nomi dei migliori dei nostri figli vengono aggiunti alle lapidi degli eroi, in una guerra che non ha giustizia“, ha proseguito Herzog parlando delle ultime vittime. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha intanto promesso di andare avanti con l’operazione militare finché Israele non schiaccerà Hamas e non otterrà la libertà di oltre 100 ostaggi ancora tenuti prigionieri a Gaza.