Fra guardie e ladri spunta il prof delle finali

Fra guardie e ladri spunta il prof delle finali

Simone Inzaghi fatica oltre il lecito, bacia ancora la stella di Lautaro e mette a frutto nel migliore dei modi la divagazione saudita di gennaio: alza la terza supercoppa italiana consecutiva, porta la sua bacheca personale a 5 (con le due della Lazio), stacca Lippi e Capello e si consacra sempre più re di coppe. Ancora una volta si conferma uomo da finali, aumentando forse il rimpianto di Istanbul, ma soprattutto regala a Zhang, nel momento economicamente più difficile della sua presidenza, il sesto trofeo da mettere in bacheca. Sarà anche una supercoppetta, ma quando fai il bilancio di una stagione luccica anche quella. E soprattutto avrebbe fatto comodo a chi, magari, si avvia a chiudere a zero titoli. Inzaghi ottimizza la trasferta in medio oriente rilanciando a distanza il duello con la Juve che è poi il vero leitmotiv della stagione, vista la distanza siderale a cui viaggia in campionato l’orgoglioso Napoli piegato ieri sera soltanto dopo che è rimasto in dieci. Tra lepri e cacciatori, guardie e ladri, alla fine spuntano soprattutto gatti e volpi che vogliono mischiare le carte e gettare fumo negli occhi in vista della grande sfida del 4 febbraio, quando le due signore del campionato si ritroveranno faccia a faccia a San Siro per decidere tutto o magari niente. Intanto l’Arabia ha detto che l’Inter continua a vincere, anche se questa volta sono emerse troppe difficoltà a chiudere la partita. E ora per i nerazzurri si apre un mese di fuoco… Chissà se questa finale di Supercoppa, certamente non straordinaria, avrà soddisfatto i nababbi d’Arabia dell’investimento fatto? Ma sulla bontà dell’operazione garantiranno sicuramente i grandi capi della nostra lega. Per fortuna dal weekend ci si tufferà di nuovo nel campionato: l’Inter a Firenze e il Napoli all’Olimpico con la Lazio dovranno recuperare il tempo perso.

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