L’Udinese dovrà disputare una gara a porte chiuse: è questo il responso del Giudice Sportivo dopo gli insulti razzisti contro il portiere rossonero Mike Maignan, sabato scorso. La sanzione dovrebbe essere scontata in Udinese-Monza in programma sabato 3 febbraio. Decisivi il referto arbitrale e il rapporto dei collaboratori della procura federale.
Il Giudice Sportivo si è pronunciato sulle ripetute manifestazioni di discriminazione razziale nei confronti di Maignan e che hanno portato a due interruzioni del gioco per un minuto e poi per cinque. Si è tenuto conto del fatto che non si sono registrate chiare manifestazioni di dissociazione da parte dei restanti sostenitori (elemento che sarebbe stato rilevante in senso attenuante, e finanche esimente in presenza degli altri presupposti) ma anche del “comportamento attivo della società Udinese, e la disponibilità manifestata fin da subito a collaborare per l’individuazione dei responsabili”. Di qui la decisione di applicare “la sanzione minima prevista dall’art. 28, comma 4, CGS, ovvero l’obbligo di disputare una gara a porte chiuse”.
Almeno per ora l’Udinese ha deciso di non commentare la sentenza del Giudice Sportivo ma si riserva di valutare, nelle prossime ore, se presentare ricorso. Secondo quanto apprende l’Ansa, il club friulano è persuaso di aver adottato tutte le misure necessarie per dare un segnale forte, escludendo a vita dal ‘Bluenergy Stadium’ l’autore già individuato delle espressioni razziste. I legali della società valuteranno il dispositivo del Giudice Sportivo prima di assumere qualsiasi decisione assieme alla famiglia Pozzo.
Intanto c’è un primo indagato per i cori razzisti contro Maignan durante la partita di sabato scorso, vinta in rimonta dal Milan. Ha ripetuto per 12 volte “negro di m…”. Si tratta di un uomo di 46 anni della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell’ordine e nei cui confronti il questore Alfredo D’Agostino ha emesso un Daspo della durata di 5 anni. È stato denunciato in stato di libertà. Immediata la reazione dell’Udinese, che lo ha subito bandito a vita dallo stadio. Gli accertamenti della polizia sono stati rapidissimi.
Il personale specializzato della Questura ha ricevuto le immagini delle telecamere del ‘Bluenergy Stadium’ e della produzione televisiva nella mattinata di ieri. Gli esperti si sono messi al lavoro e in poche ore hanno individuato e identificato il primo tifoso che ha urlato espressioni razziste. Approfondimenti sono in corso anche su altre due persone che si trovavano in un settore, sempre alle spalle della porta, ma leggermente lontani dal tifoso individuato.