Andreaa, spuntano una corda e una lettera. La madre: altre persone coinvolte

Non ha subito aggressioni, teschio ai raggi X: l'esito della tac sui resti di Andreea

Lo scenario della morte di Andreea Rabciuc resta misterioso. Il Giorno parla del ritrovamento di una corda arrotolata a una trave crollata per terra, proprio nel casolare in cui sono stati rinvenuti i resti della 27enne scomparsa sulla Montecarottese – una strada extraurbana dell’Anconetano – la notte tra l’11 e il 12 marzo 2022. Il che, dopo l’iscrizione del fidanzato Simone Gresti nel registro degli indagati per omicidio volontario, potrebbe aprire a nuove ipotesi investigative, tra cui quella di suicidio, dato che sarebbe stata ritrovata anche una lettera della giovane.

La corda e la lettera

C’è ancora attesa per l’esame del Dna che potrà confermare che quei resti nel casolare di Castelpanio appartengano effettivamente ad Andreea Rabciuc. Ma è sempre più improbabile che non si tratti di lei. Insieme allo scheletro, come riporta il Resto del Carlino, sono stati trovati i suoi effetti personali, ovvero lo zainetto, gli scarponcini e i vestiti, oltre che un documento di riconoscimento.

Ma la vera novità nelle indagini è rappresentata appunto dalla corda – che apre all’ipotesi che la giovane possa essersi impiccata – e un biglietto con delle frasi. Non è dato sapere il contenuto di questo biglietto, e naturalmente non c’è certezza che sia stato scritto da Andreea. Così come questi materiali non danno comunque la certezza che Andreea possa essersi tolta la vita: il dubbio di un depistaggio in questa fase di indagine è d’obbligo.

“Dite la verità”

La madre di Andreea, Georgeta Cruceanu, crede che le ultime persone ad averla vista potrebbero sapere qualcosa. Il 7 dicembre 2023, giorno del compleanno dell’ex campionessa rumena di tirassegno, la mamma ha appunto scritto su Facebook, come riporta il Corriere della Sera: “Non passa un’ora senza che io non ti pensi. A volte immagino che tua sia felice, che tu abbia una vita lontano dallo squallore in cui sei finita, lontano da persone inutili a cui ti sei legata”. La donna ha inoltre chiesto ai tre amici Aurora, Francesco e Valentino, che con Simone erano nella roulotte la notte della scomparsa, a un chilometro dal luogo del ritrovamento: “Dite tutta la verità. Dite come sono andate le cose e che fine ha fatto mia figlia! Il non sapere logora l’anima”.

La lite e le chat

Al momento non si esclude nessuna ipotesi su ciò che potrebbe essere accaduto ad Andreea, per la quale la madre chiede giustizia. Si sa che quella notte c’era stata una lite tra la giovane e il fidanzato, l’ennesima di un rapporto che è stato narrato come tumultuoso sebbene senza violenze. Pare che Andreea fosse stata in disparte a chattare con l’ex, Daniele.

A un certo punto Andreea, verso le 7 del mattino del 12 marzo, si è incamminata lungo la Montecarottese. Senza telefono: secondo il legale di Simone, Emanuele Giuliani, lei lo avrebbe dato al fidanzato volontariamente come segno di fiducia, lui l’aveva preso nella speranza che lei non andasse via da sola mentre albeggiava. Simone però pare non abbia risposto alle due telefonate di Georgeta la mattina successiva e le abbia dato lo smartphone della figlia la domenica mattina, dopo aver fatto un backup delle chat. Ieri la casa di Simone è stata perquisita e alcuni oggetti sono stati sequestrati.

Nei giorni successivi alla scomparsa, Simone aveva segnalato delle ricerche e delle condivisioni di video YouTube sui propri canali social, per esempio una canzone rumena il 17 marzo 2022 e un’altra il 23 aprile. I due avevano l’uno la password dell’altro.

La legnaia

Sono molti i nodi da sciogliere, come detto, nella morte di Andreea. Si è suicidata? È stata uccisa? È stata uccisa nel casolare e nello specifico nella legnaia, dove pare il corpo si trovasse? È stata uccisa altrove e poi portata lì, come sostiene la madre? Ha avuto un malore? L’autopsia ha escluso violenza, almeno per quanto riguarda le ossa.

Quel che è certo è che il 16 marzo 2022 il proprietario del rudere, Moreno Cardinaletti, si recò sul posto: “Quel giorno mio fratello mi chiamò per dirmi di una finestra rotta e andai a vedere imbattendomi lungo la strada in pompieri, protezione civile, carabinieri. Non sapevo nulla di Andreea e mi spiegarono il motivo della loro presenza. Così io sollecitai la verifica, non si sa mai… Non so dire se siano entrati nella legnaia, pericolante” ha spiegato al Corriere.

Non si sa però se sia stata esplorata la legnaia, poi franata, adagiando i resti di Andreea alla base di una scala interna, dove poi sono stati ritrovati. La procuratrice di Ancona Monica Garulli ha chiesto una relazione per sapere cosa accadde in quel sopralluogo e in particolare se gli inquirenti penetrarono nella legnaia che in effetti era pericolante.

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