Comizi in chiesa contro la Meloni: ennesima bufera sul prete dei migranti

Accuse a Israele sul foglio della Messa: don Biancalani provoca ancora

La chiesa di Vicofaro sarebbe ormai diventata un luogo in cui si fa politica contro il governo Meloni. Questo, se non altro, è quanto sostengono i rappresentanti del Comitato residenti per Vicofaro, i quali hanno nuovamente richiesto l’allontanamento di don Massimo Biancalani. Una polemica senza fine insomma, che si trascina da tempo e che sembra essersi riacutizzata proprio nelle scorse settimane, nonostante le ultime iniziative della Diocesi di Pistoia volte a favorire un riavvicinamento fra le parti. Gli abitanti dell’ormai nota frazione del Comune di Pistoia puntano il dito da oltre un lustro contro l’esperienza di accoglienza migranti messa in piedi da don Massimo, segnalando nel corso di tutto questo tempo vari episodi di degrado e micro-criminalità dei quali si sarebbero secondo loro resi protagonisti alcuni ospiti della struttura.

Poco più di una settimana fa, il “prete dei migranti” aveva inoltre pubblicato sulla propria pagina Facebook il foglio liturgico della messa che avrebbe celebrato l’indomani: nel testo, accanto alle preghiere e alle letture tratte dalla Bibbia, figurava una sezione intitolata “Dov’è il fascismo?” nella quale si attaccava il presidente del consiglio Giorgia Meloni. E per quanto don Biancalani abbia poi negato di aver tenuto una sorta di comizio in chiesa, i vicofaresi sembrano essere di tutt’altra opinione. “La chiesa di Vicofaro è diventata luogo della politica e della ribellione al governo Meloni. E non è più la Chiesa del Vangelo, dei bambini, dei malati, degli anziani e della comunità di Vicofaro – si legge nella dura nota inviata dal comitato a ilGiornale.itè la chiesa del “disobbedisco e accolgo”, la chiesa che non rispetta regole e leggi. Tutta la comunità di Vicofaro si dissocia da questo atteggiamento di Biancalani. Ormai da anni, a nostro avviso, non svolge più le funzioni che il vescovo gli aveva affidato. E ancora più fortemente ne chiediamo l’allontanamento”.

In passato, don Biancalani aveva risposto alle critiche relative all’accoglienza dicendo di dover provvedere con mezzi di fortuna a risolvere problemi dei quali avrebbe dovuto occuparsi la politica. Una visione, la sua, che i residenti hanno tuttavia ribadito di non condividere. “Stiamo parlando di un parroco che vuol promuovere l’accoglienza ammassando decine di persone in locali non idonei, senza servizi igienici – hanno attaccato gli esponenti del comitato – una persona che adotta questo comportamento di non rispetto non può essere degna di una chiesa cattolica, in una società civile. Esprimiamo pertanto la nostra piena condanna nei suoi confronti e nei confronti di chi permette tutto ciò”. I rapporti fra gli abitanti di Vicofaro e don Biancalani sembrano dunque essersi ridotti ai minimi termini. Per una questione che promette di continuare a far discutere.

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