Se fino ad oggi si può dire che la stagione invernale non sia mai decollata per davvero, con temperature spesso e volentieri al di sopra delle medie stagionali e scarse precipitazioni, è probabile che le cose vadano in maniera decisamente diversa a partire invece dal prossimo mese. Il capovolgimento della situazione nel mese di febbraio, stando a quanto anticipato da ilMeteo, potrebbe essere da imputare a una figura atmosferica e a un fenomeno atmosferico di grande rilevanza, vale a dire rispettivamente il Vortice Polare e lo Stratwarming.
In genere la seconda parte della stagione invernale, dal punto di vista climatico, è caratterizzata da situazioni decisamente estreme, da imputare in particolar modo alla “rottura” in via definitiva del Vortice Polare, fenomeno che consente a masse di aria gelida di spostarsi e viaggiare liberamente per il territorio del continente Europeo. Alla base di questa rottura vi sono una serie di condizioni climatiche che vengono a verificasrsi alle latitudini polari: nei prossimi giorni, infatti, gli esperti parlano della possibilità del manifestarsi del fenomeno dello Stratwarming proprio sopra il Polo Nord. Si fa riferimento, nello specifico, a un riscaldamento particolarmente intenso e brusco della stratosfera terrestre al di sopra delle regioni artiche, con un salto che può arrivare fino a 55°C in breve tempo.
Quando tale riscalamento prende il via, esso generalmente tende a espandersi, pur in modo più graduale, verso la troposfera, provocando ripercussioni sul Vortice Polare in circa 2/4 settimane.“Il settore troposferico immediatamente inferiore, infatti, viene costretto a deformarsi (in termine tecnico si parla di “dislocazione del vortice polare”) o a rompersi”, spiegano gli esperti de ilMeteo, “suddividendosi in 2/3 minimi depressionari distinti (“split del vortice polare”), i quali poi viaggiano, almeno in parte, in direzione delle medie latitudini, provocando ondate di freddo fin sul cuore dell’Europa e anche sull’Italia”.
Nel caso in cui si verificasse una situazione del genere, potremmo avere un chiaro abbassamento delle temperature e l’arrivo di precipitazioni nevose anche a bassa quota, come avvenuto in circostanze simili ad esempio anche negli anni 1991, 2012 e 2018. Ovviamente, trattandosi di previsioni meteo a lungo termine, è bene considerare il fatto che si tratta di scenari suscettibili di variazioni anche radicali.