Una serie di esplosioni, registrate intorno alle ore 16.30 di oggi, lunedì 22 gennaio, ha messo in allarme i cittadini di Coriano, comune della proivincia di Rimini: le deflagrazioni provenivano dall’inceneritore di Raibano, da cui si è alzata una densa coltre di fumo.
Subito dopo le numerose segnalazioni giunte in centrale, sul posto si sono precipitate diverse squadre dei Vigili del fuoco, gli uomini del 118 con ambulanze ed elisoccorso, e i carabinieri della compagnia di Riccione, tuttora al lavoro all’interno del sito per risalire alle cause del terribile incidente.
Stando a quanto filtrato fino ad ora, ci sarebbero alcuni feriti tra gli operai impiegati all’interno dell’inceneritore, alcuni dei quali hanno subito le conseguenze di un’esplosione che avrebbe interessato un nastro trasportatore utilizzato per traslare i rifiuti dai compattatori fino al termovalorizzatore. Non si sarebbe trattato, secondo i primi rilievi dei vigii del fuoco, delle conseguenze di un guasto, bensì di una deflagrazione partita da uno degli oggetti conferiti nell’inceneritore.
Le tre persone colpite dalla deflagrazione e dalle fiamme da essa sprigionate sono state caricate a bordo delle ambulanze giunte nel quartiere di Raibano insieme ai vari mezzi di soccorso e quindi condotte d’urgenza in tre differenti strutture ospedaliere, vale a dire a Rimini, a Riccione e al Bufalini di Cesena. Gli operai di una ditta esterna addetta alla manutenzione, uno dei quali in condizioni decisamente più gravi rispetto ai colleghi, si trovano tuttora ricoverati a causa delle ustioni riportate, ma non sono comunque in pericolo di vita.
Trattandosi di un luogo in cui vengono bruciati rifiuti anche tossici, è stata allertata ovviamente anche l’Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna, che si occuperà di effettuare un’analisi della qualità dell’aria per valutare eventuali rischi per la popolazione.
Herambiente, che gestisce l’impianto di Coriano, ha spiegato intorno alle ore 18.30 che la situazione è tornata nuovamente sotto controllo. “L’impianto è in sicurezza”, ha dichiarato infatti la società, precisando che “sono in corso le indagini interne per individuare la tipologia e la provenienza dei rifiuti estranei conferiti all’impianto, che hanno portato alla deflagrazione e al ferimento di tre persone di una ditta esterna addetta alla manutenzione”.
Ma cosa avrebbe causato la violenta esplosione che ha investito i tre operai? Tra le ipotesi al momento più accreditate quella secondo cui la deflagrazione sia connessa alla presenza di batterie al litio, finite per errore nel termovalorizzatore. Per far luce sulla vicenda, Herambiente ha dato inizio a un’indagine interna, che pertanto si aggiunge a quella già avviata dagli inquirenti.