L’annuncio di lavoro è una truffa: a cosa non credere e come difendersi

L'annuncio di lavoro è una truffa: a cosa non credere e come difendersi

In momenti di difficoltà come quelli attuali, anche i truffatori sono sempre alla ricerca di nuove strategie che possano far cadere nella loro trappola ignari cittadini, e il metodo migliore è di certo quello di far leva su tematiche particolarmente sensibili: tra queste, di sicuro, una delle più gettonate in rete rimane quella della ricerca di un impiego.

Il mondo del lavoro diventa quindi terreno di caccia sul web, e nello specifico sui principali social network, fonte inesauribile a cui approvvigionarsi per chi ha in mente di mettere in piedi una frode: gli annunci allettanti e fasulli invadono le principali piattaforme, in primis Facebook e WhatsApp.

A lanciare l’allarme è la Guardia di finanza, che fornisce agli utenti alcuni strumenti utili per proteggersi in questo momento storico particolarmente delicato. Come è possibile riuscire a riconoscere fin da subito quali proposte di lavoro non sono reali? Le truffe, solitamente, “consistono in attività da svolgere comodamente da casa, nella pubblicazione di recensioni di prodotti in vendita, in offerte di impieghi presso università e alberghi all’estero, in ricompense in denaro per mettere “like” a video pubblicati online, spiegano i militari.

Il primo campanello d’allarme dovrebbe essere rappresentato da un’offerta tropppo allettante, ma in realtà è bene considerare una serie di punti prima di lanciarsi a capofitto su una proposta di impiego. I segnali da tenere fortemente in considerazione, spiega la Guardia di finanza sono pochi ma tutti fondamentali.

Sarebbe bene lasciar perdere qualunque genere di offerta qualora l’annuncio pubblicato sul web o sui social non contenga informazioni chiare e complete sulla tipologia di impiego che si andrebbe a fare. Altro segnale, ovviamente, è quello della promessa di guadagni facili con retribuzioni particolarmente elevate, spesso collegate a mansioni “meccaniche”. Altro elemento che dovrebbe mettere in allarme chiunque sia alla ricerca di un impiego sono quelle proposte in cui viene richiesto un investimento iniziale: l’esborso viene giustificato sempre come necessario per l’acquisto di. materiali, per presentare la domanda di assunzione o infine per poter partecipare a un corso di formazione necessario se non addirittura indispensabile per ottenere il lavoro in questione. Infine bisogna sospettare sempre i casi in cui non sia contemplata la presenza di un contratto scritto da firmare. L’invito da parte della Guardia di finanza è comunque sempre quello di rifiutarsi di inviare dati sensibili, personali o bancari, prima di essere riusciti ad assicurarsi della bontà della proposta di lavoro.

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