I killer lo hanno raggiunto di notte nella sua abitazione e gli hanno esploso contro diversi colpi di arma da fuoco. Per trovare scampo, si è lanciato dal balcone ed è morto. Il corpo di Raffaele Cinque, 50enne già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato a terra in via Scirocco al civico 56 nella zona di Secondigliano, in periferia di Napoli, dagli agenti del commissariato di zona e della Squadra mobile coordinati da Alfredo Fabbrocini, giunti sul posto a seguito delle segnalazioni di spari da parte degli altri residenti.
Le indagini sono solo all’inizio e gli investigatori sono impegnati a ricostruire il profilo della vittima di questo delitto eclatante. L’uomo era libero, ma nel 2022 era stato arrestato per il furto di uno scooter avvenuto in via Stadera. Era stato intercettato dai carabinieri in sella al mezzo assieme a un complice. Tre anni prima, nel 2019, era finito in manette dopo aver rubato un’auto a Casalnuovo. Il proprietario aveva chiamato il proprio cellulare dimenticato all’interno della vettura e aveva ricevuto una richiesta di 800 euro per la restituzione della macchina. Una dinamica, questa, nota come “cavallo di ritorno”. La vittima del furto aveva poi chiamato la polizia e segnalato la posizione del veicolo grazie al Gps del suo smartphone, permettendo agli agenti di individuare e fermare Raffaele Cinque assieme a un complice in via Casoria. Per i due era scattato l’arresto per tentata estorsione e la denuncia per il possesso di arnesi da scasso, trovati all’interno del veicolo rubato.
Il curriculum criminale della vittima dell’agguato di Secondigliano, però, non si limita a furti del genere. Nel 2014 è stato accusato di tentato omicidio per aver assalito, assieme a un altro uomo, un 35enne che si era rifiutato di partecipare a un colpo pianificati, una rapina in un negozio gestito da cinesi. Pare che l’aggredito si fosse tirato indietro perché scarcerato da poco dopo un anno agli arresti domiciliari. Tra i tre era scoppiata una lite, durante la quale il 35enne era stato colpito più volte alla testa con un bastone e accoltellato agli arti superiori e inferiori. L’uomo era riuscito a ripararsi in casa ma, dopo essere stato convinto a uscire con un pretesto, gli erano stati esplosi contro sette colpi di pistola, di cui tre lo avevano centrato alla gamba sinistra. Dati i molteplici reati compiuti da Raffaele Cinque nel corso degli anni, le forze dell’ordine stanno cercando nel suo passato il possibile movente dell’agguato che ne ha determinato la morte.