L’hanno chiamata “R-evolution” e vuol’essere anche la risposta a tante polemiche che fanno apparire Cortina d’Ampezzo inadeguata al ruolo nelle Olimpiadi del 2026. È un’associazione appena nata, che mette insieme le eccellenze del territorio, grandi imprenditori italiani e stranieri, albergatori, titolari di gallerie d’arte, gioiellieri, famosi chef, tutti decisi a fare squadra per promuovere la “regina delle Dolomiti” a due anni dai Giochi. Questo, rifacendo il look di Cortina, con nuove strutture di ospitalità che aggiungeranno 2mila posti letto, negozi glamour e una serie di iniziative che legheranno le griffe a “esperienze” particolari, dall’enogastronomia all’eliski, tutto con una sinergia nella comunicazione mirata soprattutto all’estero. Obiettivo: allungare il periodo turistico ad almeno 8 mesi contro i 4-5 attuali
R-evolution parte con soci importanti, dal magnate kazako Andrei Toporov, proprietario di hotel 5 stelle come il Savoia e l’Ampezzo in fase di ristrutturazione, oltre a storici ristoranti come “El Camineto”, che ha appena riaperto con la gestione di Flavio Briatore, alla famiglia di Franz, Daniela e Alexander Kraler, signori del lusso cortinese con la catena di store su Corso Italia e ora il rifugio ai piedi delle Tofane Ria de Saco, primo concept chalet per eventi organizzati con le maggiori griffe che offre il menu stellato di Graziano Prest, chef di Casa Italia alle prossime Olimpiadi. “Cortina deve diventare un’hub turistica, va destagionalizzata – dice Daniela Kraler – ,vogliamo offrire ai turisti eventi, experience e tour attraenti anche in periodi alternativi a quelli clou. In queste settimane noi abbiamo organizzato un evento per Fendi nella fashion weekend e uno per Max Mara a fine dicembre, con installazioni e pop up inaugurati per la festa dell’Immacolata di Moncler e Ferragamo che rimarranno visibili per tutto gennaio. Ma molto di più si può fare se si pianifica in pool”.
Nell’associazione è impegnato anche il gruppo Melpignano, che gestisce l’hotel De Len e presto l’iconico hotel Ancora, della società immobiliare di Renzo Rosso e ancora due Spa Resort, come il Rosapetra e il Faloria, lo chef Alajmo che guida lo storico ristorante che era El Toula’, gallerie come Farsetti arte.
Nella Cortina appesa alle liti olimpiche sulla pista da bob, che tiene stretti solo sci femminile e curling, insomma, i privati si organizzano per cogliere al meglio l’occasione del 2026. A Fiames l’eliporto può accogliere jet privati da Bolzano, Venezia, Verona, è partito da Roma per Calalzo l’espresso notturno “Cadore”, primo dei “Treni turistici italiani” e si progetta una cabinovia dal centro alle piste da sci delle Tofane, ma i più aspettano le nuove strade che dovrebbero rendere più facilmente raggiungibile il centro dolomitico, evitando alle auto il passaggio nei paesini. “Sono andato a Cortina in questi giorni- dice il presidente di Anas, Edoardo Valente – per verificare lo stato dei lavori e tutto procede secondo la tabella di marcia. Anas ha investito per la mobilità nelle Dolomiti oltre 350 milioni di euro dal 2018, la maggior parte degli interventi è stata completata tra il 2021 ed il 2022, mentre le Varianti alla statale di Tai, Valle e San Vito di Cadore, che valgono 250 milioni, hanno avuto un iter autorizzativo assai approfondito ma se ne prevede l’ ultimazione entro il 2025”.
Di studiare nuove e originali offerte turistiche si sta occupando David Peterlin, con la sua Snowdreamers. “Tra cambiamenti climatici e pressione fiscale per i maestri da sci si è ridotta molto la stagione e allora diventano guide alpine e travel planner, per viaggi avventura, tour di nozze, trekking, arrampicate, ciaspolate, ebike. A Cortina 2 turisti su 3 non sciano e dobbiamo offrire attività: percorsi enogastronomici, nelle malghe come nelle colline del vino, visite a musei come quello delle Regole e quello della Storia delle Dolomiti,il più alto d’Italia. Lavoriamo anche con chalet di lusso da affittare e ci rivolgiamo in particolare agli stranieri”. Davide è pronipote di Sonia Gandhi, ad aprile andrà ad incontrarla e conta di aprire con l’India un nuovo canale turistico.