Tanto netta è stata la vittoria del Napoli contro la Fiorentina, quanto devastante è stata la gara dell’Inter contro la Lazio nella seconda semifinale della Supercoppa italiana. L’undici di Inzaghi schiaccia per tutta la partita i capitolini e stacca il biglietto per la finale con una prestazione maiuscola, all’insegna di un dominio ben più ampio di quanto dica il punteggio. La Lazio, nonostante un ottimo momento in campionato, non è mai stata in partita ed ha rischiato il tracollo, visto che l’undici di Inzaghi ha anche preso due traverse. Ad aprire i conti ci pensa Thuram, poi nel secondo tempo arriva il rigore di Calhanoglu ed il gol in ripartenza del nuovo entrato Frattesi ma la gara era già chiusa da un pezzo. Prova davvero convincente dell’Inter che stacca il biglietto per una finale fascinosa contro il Napoli di Mazzarri.
Le scelte dei tecnici
Visto che in palio c’è il primo trofeo della stagione ed un cospicuo montepremi, formazione praticamente titolare per Simone Inzaghi, che dovrà fare ancora a meno di Dumfries. Al centro della difesa torna un altro ex, Acerbi, che guiderà Pavard e Bastoni nel proteggere la porta di Sommer. Dalla cintola in su, nessuna modifica rispetto all’undici schierato nell’ampia vittoria contro il Monza: Darmian e Dimarco sulle fasce, mediana confermatissima con Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella per fornire palloni buoni agli avanti Lautaro Martinez e Marcus Thuram.
Maurizio Sarri ritrova dal primo minuto Ciro Immobile, consentendo a Felipe Anderson si tornare sulla fascia destra, con Zaccagni a gestire l’altro lato del campo. All’ultimo minuto, però, l’azzurro è costretto ad arrendersi per il riacutizzarsi di un fastidio muscolare: a completare il tridente d’attacco, scenderà in campo Pedro. Il centrocampo biancoceleste dovrà fare a meno ancora di Luis Alberto, fondamentale negli schemi di Sarri. Al suo posto un altro ex, Vecino, mentre Rovella ce la fa a scendere in campo. Difesa quasi titolare, con l’unica staffetta tra Gila e Patric, non al massimo.
Inter aggressiva, in gol Thuram
L’approccio alla gara della capolista è quello giusto: l’undici di Inzaghi pressa alto e prova a pungere dalla distanza. Il primo tiro della partita, dopo un’azione costruita bene dai nerazzurri, è tra i piedi di Barella, che non è preciso. Si capisce che, nonostante i capitolini siano una tra le squadre più in forma in campionato, stasera si giocherà principalmente ad una porta: se il tiro di Thuram è ancora alto, sulla fulminea ripartenza di Dimarco serve un intervento in extremis per evitare danni a Provedel. Al 7’, sull’ennesimo cross di Barella, Thuram ci arriva quasi in tuffo ma è ancora Gila a togliere le castagne dal fuoco per le Aquile. Un paio di minuti dopo, su una palla rubata da Pavard in attacco, Bastoni prova a ribadire in porta la respinta della difesa ma manda in curva. La Lazio prova a rompere l’assedio ma, alla fine, deve alzare bandiera bianca: sul cross di Bastoni preziosismo di Dimarco che col tacco spiazza la retroguardia biancoceleste aprendo un’autostrada per l’accorrente Thuram, che non può proprio sbagliare. Tocchetto facile e meritatissimo 1-0.
La squadra della capitale prova a scuotersi e trovare un modo di reagire all’aggressività dei nerazzurri ma fatica ad uscire dalla propria metà campo. Alla lunga, però, i ragazzi di Sarri riescono ad alzare il baricentro ma senza mai riuscire ad impensierire Sommer. La Lazio approfitta del momento di pausa dell’Inter, che aveva iniziato il primo tempo a ritmi forsennati. Al 25’, però, Pedro è sfortunato quando il suo bel cross tagliato attraversa tutta l’area nerazzurra senza trovare l’inserimento di un compagno. Dopo aver tirato il fiato, l’Inter torna a minacciare la porta di Provedel: se al 30’ la deviazione di Lazzari impedisce a Lautaro un facile tap-in, tre minuti dopo è il portiere laziale a negare la gioia del gol all’argentino con una parata in due tempi. La Lazio non riesce a rialzare la testa ed è fortunata quando prima Pavard calibra male la spizzata e poi è Barella a concludere male un’azione splendida dei meneghini: il tiro al volo dell’ex Cagliari sul cross beffardo di Dimarco è potentissimo ma colpisce solo la parte alta della traversa.
Nel finale del primo tempo, l’undici di Sarri prova a proporsi dalle parti di Sommer ma stasera non gira proprio niente. Tanta la frustrazione del capitano Ciro Immobile, che ha visto pochissimi palloni giocabili ma è l’Inter a rendersi ancora pericolosa in contropiede. Proprio al 45’ Marcus Thuram si trova un pallone invitante e prova a mettere a sedere Provedel con una serie di finte e controfinte. Il portiere non ci casca e costringe il francese ad allargarsi: sul suo cross basso è poi determinante Romagnoli, che spazza via. Non c’è tempo per altro ma entrambi i tecnici avranno parecchio da discutere negli spogliatoi: si chiude su un 1-0 che sta davvero stretto ad un Inter a tratti dominante. Molto da rivedere per Sarri, la cui Lazio sta soffrendo troppo.
Rigore Calha, Inter in controllo
Nessun cambio per i due tecnici nell’intervallo e quando le squadre riprendono a giocare, l’Inter prova da subito a riprendere in mano il pallino del gioco. Già dopo qualche minuto, episodio forse decisivo di questa partita: contatto evidente in area tra Pedro e Lautaro Martinez, con l’argentino che fa sparire il pallone ed inganna lo spagnolo, che lo prende sulla caviglia. Marchetti non poteva vedere ma viene richiamato dal Var al monitor ed indica il dischetto: dagli undici metri si presenta Calhanoglu ed è ancora spietato. Provedel battezza bene l’angolo ma il tiro dell’ex milanista era potente ed angolatissimo: undicesima rete del turco ma l’Inter non ne vuole sapere di fermarsi. Dopo il doppio cambio di Sarri, Luis Alberto e Cataldi per Guendouzi e Rovella, su un passaggio illuminante di Barella, Lautaro prova una girata al volo che prende in pieno ancora la traversa. I nerazzurri sul doppio vantaggio si rilassano un attimo e le Aquile provano ad approfittarne con un tiro di Marusic e una puntata di Felipe Anderson che crea lo scompiglio nella difesa interista.
L’inserimento di Luis Alberto migliora non poco la fase di costruzione delle Aquile ma è ancora il Toro a sfiorare il gol quando mette una cannonata da fuori area, un rasoterra che manca di pochissimo il primo palo. Nonostante il doppio vantaggio, è sempre l’Inter a spingere forte, schiacciando la Lazio in difesa e rischiando più volte di trovare la rete del 3-0. Il costante giro palla dei meneghini rende Sarri sempre più nervoso: nonostante abbia chiesto ai suoi di pressare alto e verticalizzare sul primo tocco, i biancoazzurri sembrano in balia dell’undici di Inzaghi. Al 65’ doppio cambio per entrambi i tecnici: fuori Marusic e Pedro, dentro Isaksen e Pellegrini per Sarri mentre l’Inter richiama Barella e Bastoni per dare 25 minuti a Frattesi e De Vrij. Cinque minuti dopo una scivolata di Gila scatena la corsa di Lautaro ma il capitano nerazzurro perde l’attimo buono per il tiro e l’azione sfuma. L’Inter, però, è sempre dalle parti di Provedel mentre il contropiede delle Aquile, solitamente letale, non trova mai il modo di impensierire Sommer.
La chiude Frattesi
Inzaghi inizia a pensare alla finalissima contro il Napoli di lunedì sera e richiama la ThuLa in panchina: al 73’ entrano quindi sia Alexis Sanchez che Marko Arnautovic per un ultimo quarto d’ora che potrebbe essergli utile per risalire nelle gerarchie dell’attacco nerazzurro. La Lazio trova qualche azione manovrata ma al 77’ è di nuovo Calhanoglu ad avventarsi sulla respinta della difesa della Lazio: gran botta la sua che però prende in pieno Lazzari. Il turco, poco dopo, esagera in un intervento e si becca un giallo, spingendo Inzaghi a sostituirlo con Asllani. L’undici di Sarri, che dopo l’ingresso di Luis Alberto era sembrato in grado di riaprire la partita, avrebbe bisogno di un pizzico di fortuna per riaprire una partita che sembra chiusa a doppia mandata.
L’entrata di Hysaj per Lazzari non scuote una Lazio sfiduciata. La parola fine la mette un errore di Luis Alberto che regala un pallone a Sanchez scatenando il contropiede nerazzurro: Mkhitaryan si accorge che Frattesi è liberissimo al centro e gli fornisce un pallone che l’azzurro non può proprio sbagliare. Un minuto dopo ci sarebbe anche il gol di Immobile, che finalmente trova il modo di tirare verso Sommer, ma il capitano laziale aveva controllato il pallone con il braccio. Non è proprio serata, insomma. Gioco, partita, incontro, in finale lunedì sera ci va l’Inter.
Il tabellino
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni (65’ De Vrij); Darmian, Barella (65’ Frattesi), Calhanoglu (80’ Asllani), Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro (73’ Arnautovic), Thuram (73’ Sanchez). Allenatore: Simone Inzaghi
LAZIO (4-3-3): Provedel, Lazzari (82’ Hysaj), Gila, Romagnoli, Marusic (65’ Pellegrini); Guendouzi (51’ Luis Alberto), Rovella (51’ Cataldi), Vecino; Felipe Anderson, Immobile, Pedro (65’ Isaksen). Allenatore: Maurizio Sarri
Marcatori: 18’ Thuram (I), 49’ Calhanoglu (rig) (I), 86’ Frattesi (I)
Ammoniti: 63’ Romagnoli (L), 69’ Vecino (L), 78’ Calhanoglu (I)
Espulsi: nessuno
Arbitro: Matteo Marchetti (Ostia)