Stipendio più ricco per Sala: ora guadagna 14mila euro

Il sindaco Sala: "Durante Expo ho lottato contro il cancro"

È stato un aumento a scatti ma da gennaio di quest’anno la busta paga è (gonfia) a regime. Il 2024 si è aperto con il quasi raddoppio dello stipendio per il sindaco Beppe Sala rispetto al 2021, ora guadagnerà sempre 13.800 mila euro lordi al mese come il governatore. Effetto della legge di Bilancio 2022 dell’allora premier Mario Draghi che aveva deciso di alzare i compensi nettamente inferiori dei primi cittadini. Per quelli a capo di una Città metropolitana come (Milano, Roma, Torino o Napoli, il balzo arriva fino a 6.800 euro in più in 3 anni. A cascata come prevede la legge, aumentano in proporzione anche i compensi degli altri rappresentanti istituzionali. La vicesindaco Anna Scavuzzo da inizio anno può contare su uno stipendio di 10.350 euro, meno ma non se la passano affatto gli assessori con 8.970 euro mensili o la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi ch riceve la stessa cifra della giunta. Per i presidenti di Municipio lo stipendio lordo ammonta a 5.382 euro, per gli assessori di Zona a 2.152,80 euro e per i presidenti di Consiglio di Municipio 1.614,60 euro. Per quanto riguarda invece i consiglieri comunali, dal 2024 l’ammontare massimo dei gettoni di presenza percepibili in un mese è stato ricalcolato in 3.450 euro lordi, pari ad un quarto dell’indennità prevista per il sindaco. La determina dirigenziale è stata pubblicata solo ieri sull’Albo pretorio del Comune di Milano. Come si diceva, l’incremento è stato adottato «in misura graduale» per il 2022 e 2023 e «in misura permanente a partire dal 2024». Va detto che anche senza l’«aiutino» di Draghi il sindaco Sala aveva già riconquistato da solo il podio dei «Paperoni» di Palazzo Marino, la sorpresa nella Dichiarazione dei redditi 2023 (che si riferisce alla situazione reddituale del 2022) anticipata da Il Giorno. Il suo reddito imponibile è passato in un anno da 110.592 euro a 510.883, circa 400mila euro in più. Dal 2022 Sala è in pensione e ha iniziato a percepire quanto ha maturato negli anni da amministratore delegato e manager in Pirelli e Telecom prima di entrare a Palazzo Marino come direttore generale dell’allora sindaco Letizia Moratti nel 2009, poi diventare commissario straordinario di Expo 2015 e sindaco dal 2016. Al secondo posto tra gli assessori c’è Emmanuel Conte (Bilancio) che dichiara circa 270mila euro e al terzo Alessia Cappello (Attività produttive) con circa 110mila. Intanto, terremoto tra i Verdi ieri in consiglio. La presidente dell’aula annuncia il cambio di capogruppo: a Carlo Monguzzi, spina nel fianco di Sala dal tema della lotta allo smog al verde, subentra Tommaso Gorini. A stretto giro Monguzzi commenta polemico: «I Verdi cambiano pelle in aula e si annacquano. Io continuerò a essere e fare il Verde, da uomo libero e coerente con la mia storia, senza fare sconti a una giunta veramente deludente in questo settore. E continuerò a essere il punto di riferimento per i cittadini e comitati che lottano per una città migliore». E, aggiunge, «non parteciperò certo alla fusione del gruppo con la lista del sindaco, progetto su cui lavorano da tempo i miei colleghi, perché sarebbe un formidabile annacquamento dell’identità del pensiero verde. Ai compromessi, come ci ricordò Borsellino, ho sempre preferito il fresco profumo di libertà». Gorini e la consigliera Francesca Cucchiara ribattono che «è giusto dare spazio ai giovani, guardare sempre al ricambio e pensare che non siamo unici e indispensabili. La retorica del leader sta meglio alla destra». Rispetto a Monguzzi «c’è sicuramente una questione di visione e approcci diversi. Vogliamo portare avanti una politica critica quando le cose non vanno ma che sappia rappresentare una visione nuova come ecologisti». Ha vinto Sala. Anche se proprio ieri Gorini e Cucchiara si sono offerti di pagare coi gettoni di presenza i danni degli ecovandali di Ultima Generazione e gli hanno chiesto di ritirare la causa.

Leave a comment

Your email address will not be published.