Paura per le strade di Napoli, dove nella serata dello scorso mercoledì 17 gennaio si è registrato un terribile agguato culminato con una sparatoria che si è conclusa con il ferimento di due persone: oltre all’obiettivo dell’assalto, un ragazzo di 18 anni, è stata colpita anche una donna di 68 anni.
I fatti si sono verificati alle Case Nuove, in corso Arnaldo Lucci, nelle immediate vicinanze della stazione di Napoli. Stando a quanto riferito dagli inquirenti, tuttora impegnati nelle indagini, l’obiettivo del raid era Nicola Giuseppe Moffa, un ragazzo di 18 anni ritenuto vicino agli ambienti dell’organizzazione camorristica dei Contini del Vasto.
Sono all’incirca le ore 19.00, quando scatta l’agguato ai danni del 18enne tra corso Arnaldo Lucci e via Toscano. Stando a una prima ricostruzione, dopo aver individuato Moffa, due uomini col volto coperto a bordo di un ciclomotore hanno iniziato ad aprire il fuoco contro di lui, sparando all’impazzata tra la folla, totalmente incuranti del rischio di poter colpire anche altre persone: secondo gli inquirenti sono stati esplosi tra gli ottanta e i novanta colpi di arma da fuoco, partiti da due pistole, calibro 40 e 9.19, e molto probabilmente anche da una mitraglietta.
Il 18enne è riuscito a scampare alla morte salvandosi quasi per miracolo, vista la potenza di fuoco scatenata dai suoi assalitori: ciò nonostante è rimasto ferito agli arti inferiori. Soccorso dagli uomini del 118 accorsi sul posto dopo l’allarme, Nicola Giuseppe Moffa è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove si trova tuttora ricoverato in condizioni serie, ma non in pericolo di vita. A restare ferita, per fortuna solo di striscio, è stata anche una passante, una donna di 68 anni: la signora Adele V., colpita all’altezza del gluteo, è stata condotta presso il pronto soccorso dell’Ospedale del Mare per ricevere le cure mediche del caso.
Gli inquirenti hanno avviato immediatamente le indagini per risalire agli autori del raid, una volta recintata l’area e raccolte le prove sul posto. Poche ore dopo, gli uomini della Squadra Mobile di Napoli, guidata da Alfredo Fabbrocini, hanno stretto il cerchio intorno ai presunti responsabili: per ora sono state arrestate cinque persone. Nel corso delle perquisizioni, i poliziotti hanno recuperato delle armi che sarebbero risultate, a seguito degli esami balistici, “compatibili” con quelle utilizzate nell’agguato di mercoledì sera: si fa riferimento, nello specifico, a un’arma da guerra calibro 9 e un revolver. Per il momento gli indagati sono accusati di detenzione illegale di arma da guerra e ricettazione.