Medio Oriente e Ucraina: Meloni vola a Istanbul e domani vede Erdogan, il “Sultano” della Turchia

Medio Oriente e Ucraina: Meloni vola a Istanbul e domani vede Erdogan, il "Sultano" della Turchia

Giorgia Meloni atterrerà in Turchia domani, per quello che è il suo primo viaggio all’estero da presidente di turno del G7. Una scelta non casuale quella di inaugurare l’agenda internazionale del 2024 – un anno in cui la premier è intenzionata a concentrarsi molto sul fronte diplomatico – con un bilaterale «pesante» come quello con Recep Tayyip Erdogan. L’incontro – con annessa cena – è in programma per domani sera a Istanbul. E si terrà o al Palazzo di Dolmabahçe (che affaccia sul Bosforo nella parte europea della città) o alla Vahdettin Köskü (nella zona asiatica), le due sedi che il presidente turco è solito utilizzare per gli incontri istituzionali. Tra i due, di fatto, sarà il primo faccia a faccia davvero strutturato, visto che da quando Meloni è a Palazzo Chigi la premier ed Erdogan si sono visti solo velocemente a margine di alcuni summit internazionali (l’ultima volta a dicembre, durante la Cop28 a Dubai).

Sul tavolo ci saranno soprattutto Medio Oriente e Ucraina, due partite nelle quali Erdogan ha un ruolo centrale. Nonostante la scelta di ritirare la delegazione turca dal World Economic Forum che si chiude oggi a Davos in polemica con «la linea eccessivamente filo-israeliana del Wef», Ankara resta infatti il baricentro degli equilibri mediorientali. D’altra parte, in una somma di contraddizioni che sono anche la sua forza, la Turchia è un Paese per certi versi occidentale ma comunque fieramente islamico. Non è un caso che la trattativa sugli ostaggi tra Israele e Gaza sia passata anche, tra alti e bassi, per la diplomazia turca. Allo stesso modo, Erdogan ha un ruolo di primo piano anche nel conflitto tra Russia e Ucraina. Pur facendo parte della Nato – dopo gli Stati Uniti è il secondo contributore in termini di truppe – la Turchia vanta infatti ottimi rapporti con Mosca. E, in particolare, il presidente turco è l’unico esponente dell’Alleanza atlantica che parla direttamente con Vladimir Putin. Da una parte la Turchia vende all’Ucraina droni da combattimento, dall’altra – aggirando le sanzioni – esporta in Russia strumentazioni che l’esercito di Mosca usa per fini militari. Anche su questo fronte, insomma, Ankara è riuscita a ritagliarsi una posizione intermedia, in un delicatissimo equilibrio (come si è visto con l’accordo sul grano). Inevitabile, dunque, che anche in vista del G7 che si terrà in Puglia a giugno, siano proprio Gaza e Kiev due dei principali temi in agenda. Con due priorità sul fronte del conflitto israelo-palestinese: la questione dei corridoi umanitari e la necessità che il conflitto non si allarghi ad altre aree sensibili (a partire dal Libano).

Ma Meloni e Erdogan parleranno anche di energia e immigrazione, pur non essendo oggi la rotta turca tra le più critiche. Ampio spazio sarà dato anche alle relazioni commerciali, visto che ad oggi l’Italia è il quarto partner della Turchia. L’obiettivo di Roma ed Ankara – che nei prossimi anni sono destinati a intensificare sempre più i loro rapporti in vista degli Europei 2032 assegnati congiuntamente a Italia e Turchia – è quello di portare l’interscambio commerciale oltre i 30 miliardi di euro. Non si affronterà, invece, la questione dell’ingresso di Ankara nell’Unione europea. La Turchia ha lo status di Paese candidato ormai dal 1999, ma da qualche anno le trattative si sono arenate.

Da domani, dunque, Meloni inizia un intenso tour di appuntamenti all’estero. Dopo la Turchia – al netto del Consiglio Ue in programma a Bruxelles il primo febbraio – è già in programma per inizio febbraio una visita a Tokyo per il passaggio di consegne alla presidenza del G7.

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