Tra pochade e tragedia greca, nel centrosinistra sardo si consuma una sanguinosa faida familiare.
A vestire i panni della vindice Elettra è Camilla Soru, figlia del ben più noto Renato (nella foto), nello scomodo ruolo di Clitemnestra): si è fatta candidare nelle locali liste del Pd proprio per contrastare il «tradimento» del babbo. Il quale, invece di inchinarsi – come il resto del Pd – ai diktat di Giuseppe Conte, e sostenere senza batter ciglio la candidata governatrice da lui imposta, si è messo di traverso. E, forte del suo prestigio imprenditoriale (fondatore di Tiscali) e politico (ex governatore, è tra i membri fondatori del Pd), è sceso in campo come candidato terzista per contrastare la deriva grillina del suo partito.
Camilla, alias Elettra, agita la spada fiammeggiante della giustiziera: «Papà ha una bellissima storia alle spalle – accusa – ma ora rischia di esser ricordato come colui che ci ha messo a rischio in queste regionali». Che, assicura, potevano essere vinte in carrozza (complice l’inchiesta contro Solinas) se non fosse stato per il babbo. Ma «ci sono momenti in cui anche le persone migliori si lasciano affascinare da personalismi ed egoismi», geme Camilla. Che confida un particolare drammatico: «Per la prima volta nella mia vita non abbiamo passato il Natale insieme. Pensate quanto può esser difficile per me questa campagna elettorale». Lui non sembra granchè turbato dal rancore della figliola: certo «sentirla è un po’ torturante», concede, ma «ci sono anche delle figlie che mi supportano», quindi se ne farà una ragione, e andrà per la sua strada. Tanto più che il «cedimento romano» del Pd a M5s non ha portato alcun frutto al Nazareno, che da Conte non incassa neppure mezza alleanza, fuori dalla Sardegna.