Kim copia il “Global Hawk” Usa: ecco cosa può fare

Kim copia il "Global Hawk" Usa: ecco cosa può fare

Nei giorni scorsi l’emittente televisiva di Stato nordcoreana Kctv ha diffuso le immagini del leader Kim Jong Un intento a ispezionare nuovi sistemi militari sviluppati dall’industria bellica della Corea del Nord, inclusi alcuni droni d’attacco e di sorveglianza elettronica estremamente simili ad apparecchi in dotazione alle forze armate statunitensi. Nello specifico, gli uav di Pyongyang sono apparsi molto simili – se non identici – ai velivoli statunitensi MQ-9 Reaper e RQ-Q Global Hawk.

I droni di Kim

Nei filmati mandati in onda si vede Kim a fianco dei nuovi velivoli senza pilota, impegnato a testare personalmente anche un fucile di precisione, e alla guida di un veicolo corazzato per la fanteria. A sorprendere maggiormente, come detto, è stata tuttavia la somiglianza tra i droni nordcoreani e quelli statunitensi.

I prototipi del Nord avevano fatto la loro prima comparsa all’interno di una mostra statica allestita lo scorso anno, in occasione della visita a Pyongyang del ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu. In quell’occasione fonti d’intelligence menzionate dai media Usa avevano ipotizzato che i droni potessero essere stati sviluppati partendo da informazioni cedute alla Corea del Nord dall’Iran, che in passato si era appropriata di resti dei droni statunitensi originali.

In ogni caso i due veicoli aerei senza pilota nordcoreani si chiamano Saetbyol-4 e Saetbyol-9, e assomigliano ai famosi droni RQ-4 Global Hawk e MQ-9 Reaper prodotti negli Stati Uniti. I media statali nordcoreani hanno identificato il Saetbyol-4 come un “drone da ricognizione strategica“, mentre il Saetbyol-9 è etichettato come un “drone d’attacco multiuso“. Il primo, con un’apertura alare di circa 115 piedi, rispecchia da vicino il design dell’RQ-4 statunitense, suggerendo capacità per il volo ad alta quota su distanze estese. Il secondo, che vanta un’apertura alare di circa 65 piedi, condivide invece somiglianze con l’MQ-9 americano a elica.

I dubbi degli esperti

Al momento, come ha evidenziato il sito Eurasian Times, Pyongyang non ha fornito prove tangibili di possedere la capacità di produrre cellule sofisticate, di fare progressi nella tecnologia dei sensori o di stabilire robusti sistemi di comunicazione. Questi elementi cruciali sono prerequisiti fondamentali per l’emulazione dei sistemi statunitensi a media e alta quota, e la loro probabile assenza evidenzia un notevole divario nell’abilità della Corea del Nord in questi specifici settori.

Un aspetto condiviso dal drone nordcoreano Saetbyol-4 e dal Global Hawk made in Usa è la carenatura distinta della cellula. Tuttavia, la Corea del Nord non dispone, ancora una volta, di una capacità di comunicazione satellitare simile a quella ospitata nella carenatura del velivolo statunitense. Per qualsiasi futuro utilizzo operativo di questa funzionalità saranno dunque necessari fornitori di servizi esterni.

Gli analisti sostengono dunque che i droni nordcoreani possano assomigliare visivamente alle loro controparti statunitensi. Allo stesso tempo, gli esperti ritengono che Pyongyang non sia in grado di duplicare i componenti unici dei suddetti droni Usa. Di conseguenza, i jolly di Kim potrebbero essere “spuntati”.

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