È “il giorno del giudizio”. E l’imputato non si sottrarrà, stando a quanto fa sapere il suo avvocato. Si apre oggi a Milano in corte d’Assise, presidente Antonella Bertoja, a latere Sofia Fioretta, il processo ad Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne accusato di avere ucciso la compagna Giulia Tramontano, il 27 maggio 2023 nella loro abitazione di Senago, uccisa incinta al settimo mese di gravidanza del figlio che avrebbe chiamato Thiago.
È accusato di omicidio volontario pluriaggravato da futili motivi e per averlo commesso nei confronti della convivente con crudeltà e premeditazione (per mesi avrebbe somministrato veleno per topi alla fidanzata) oltre ai reati di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non volontaria. Rischia l’ergastolo.
L’imputato punta sulla perizia psichiatrica e ha nominato due soli testimoni (uno psichiatra e una psicologa), oltre a quelli dell’accusa, per tentare di dimostrare il vizio di mente. L’avvocato Giovanni Cacciapuoti, che assiste la famiglia Tramontano, ha già incaricato gli psichiatri Salvatore De Feo e Diana Galletta come consulenti di parte nel caso fosse disposta una perizia sulla capacità di intendere e di volere di Impagnatiello. Sono oltre 10 terabyte i file digitali su cui si basa l’impianto accusatorio della procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo, che hanno coordinato l’indagine insieme alla Squadra omicidi del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano.
Il movente del delitto è la doppia vita di Impagnatiello che aveva una relazione parallela con un’amante collega: una 23enne italo inglese, che ebbe un incontro con la vittima alcune ore prima dell’omicidio. Entrambe avevano avuto una relazione con Impagnatiello nei mesi precedenti, ed entrambe erano rimaste incinte, anche se la collega aveva deciso di interrompere la gravidanza. Dopo l’ultimo incontro tra le due donne, la vittima rientra nella casa di via Novella a Senago, infuriata ma senza immaginare che il compagno possa ucciderla. Impagnatiello invece le infligge 37 coltellate di cui 2 letali, poi tenta di disfarsi del corpo, bruciandolo con alcol e benzina nella vasca da bagno e nel box, prova a raggiungere l’amante che non gli apre la porta. Già da mesi prima, Giulia Tramontano questo non lo sa, aveva provato a ucciderla con il veleno per topi. Proprio dopo avere scoperto di aspettare un figlio da lei. Una delle prove questa su cui si regge l’accusa di premeditazione che potrebbe portare all’ergastolo.