La Racketigna è un animale leggendario protagonista di una fantastica fiaba che insegna ai più piccoli che una pirata può sognare di diventare parlamentare europea.
La Racketigna è un essere mitologico che, invece di essere scelta come eroina in un nuovo episodio della saga dei Pirati dei Caraibi, è stata assoldata nelle file dell’estrema sinistra tedesca per risollevare le sorti di un partito che cade a pezzi come la faccia dell’inquietante capitano Barbossa, anch’esso personaggio di fantasia. Che la Racketigna sia un personaggio immaginario lo attesta il suo programma elettorale che si fonda su due punti fondamentali: il ritorno del fascismo e la lotta contro il cambiamento climatico causato dall’uomo. Due principi immaginari che, appunto, non esistono.
La favola della Racketigna, d’ispirazione per tanti giovani, consta di pochi ma fondamentali elementi che permetteranno di emularla. Una famiglia molto ricca che finanzia la protagonista per permetterle di interpretare la volontaria “rasta” comunista sulle navi Ong. Navi anch’esse finanziate da speculatori senza scrupoli, che si danno appuntamento con i barconi dei migranti clandestini per poi scaricarli come merci nei porti sicuri italiani. Perché i porti sicuri sono solo italiani. In secondo luogo, per una struttura forte della fiaba, occorre un padre tutt’altro che pacifista, meglio se ha lavorato nella difesa militare. Questo elemento è fondamentale per caratterizzare il personaggio Rackete con una ferita interiore che la spinge a trasformarsi in una fervente pacifista senza “se” e senza “ma” per ritrovare se stessa e riscattarsi dal patriarcato. Insomma una pasionaria coi baffi. Il terzo fattore narrativo è stare dalla parte dei buonisti. Ciò permette di avere dalla propria l’opinione pubblica con il contributo della stampa, quella buona, e di una serie di avvocati e magistrati, buoni anche quelli, pronti ad intervenire in caso di bisogno. Ruolo fondamentale è quello dell’antagonista. La Racketigna necessita di un nemico da combattere per realizzare la sua trasformazione in giustiziera dei sette mari. Ora occorre solo che la Racketigna porti a termine il suo atto eroico per quanto illegale come “resistenza e violenza contro nave da guerra” e “tentato naufragio”, per lo speronamento di una nave nemica rischiando una strage e di conseguenza parecchi anni di carcere. Ma malgrado tutto la Racketigna la fa franca e anzi ne esce come vittima del sistema, quello cattivo.
Ecco gli elementi perché la favola si compia e la crisalide si trasformi in farfalla e finalmente possa spiccare il volo verso il parlamento europeo. Una storia moderna e quindi poco edificante che confonde i meriti con atti illegali ancora impuniti, ispirazione per le nuove generazioni.