Tra vergogna, bugie e accettazione la storia vera di “Mio fratello rincorre i dinosauri”

Tra vergogna, bugie e accettazione la storia vera di "Mio fratello rincorre i dinosauri"

Diretto da Stefano Cipani, Mio fratello rincorre i dinosauri è il film che va in onda questa sera alle 21.30 su Rai 1. Tratto da una storia vera e trasposto per il grande schermo a partire dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorre i dinosauri è stato presentato in anteprima mondiale a Giornate degli Autori, sezione autonoma del Festival di Venezia, nel 2019.

Mio fratello rincorre i dinosauri, la trama

Jack (Francesco Gheghi) è un ragazzino che per tantissimo tempo ha creduto alla storia che gli hanno raccontato i suoi genitori (Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese) riguardo suo fratello Giò. Secondo questa storia, Giò è un bambino speciale, una creatura unica con dei superpoteri che non lo rendono secondo a nessuno, nemmeno agli eroi dei fumetti che Jack ama. Tuttavia, con il passare del tempo, la percezione di Jack cambia e suo fratello non è più un eroe, ma un semplice ragazzo affetto dalla Sindrome di Down, e nella sua ottica questo è qualcosa da tenere nascosto, qualcuno di cui arrivare quasi a vergognarsi. Un sentimento che si acutizza quando Jack conosce il suo primo, grande amore, Arianna (Arianna Becheroni): un amore adolescenziale, folle e irrazionale, che spinge Jack a fingere coi suoi amici del liceo che Giò, semplicemente, non esista. In parte vergognandosi per la sua debolezza e in parte desideroso solo di avere una “vita normale”, Jack riceverà insegamenti importanti proprio da suo fratello, che gli insegnerà l’importanza di essere amati per quello che si è e non per come si vorrebbe che gli altri ci vedessero.

La storia vera dietro il film

Come si diceva in apertura, Mio fratello rincorre i dinosauri è un film basato su una storia vera, che si è fatta conoscere al grande pubblico grazie alla pubblicazione da parte di Einaudi dell’omonimo libro di Giacomo Mazzariol che, stando ai dati riportati da Coming Soon, è stato un vero e proprio caso editoriale, arrivando a vendere ben 150mila copie. Prima di questo grande risultato, però, Giacomo Mazzariol aveva già avuto occasione di parlare spesso della sua vita insieme al fratello affetto da Sindrome di Down.

Nel 2015, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down, i due erano apparsi insieme in un video su Youtube dal titolo The Simple Interview. Nella clip si vede Giò, in giacca e cravatta con tanto di valigetta, recarsi a quello che è a tutti gli effetti un colloquio di lavoro. Solo che dall’altra parte della scrivania c’è suo fratello maggiore che utilizza le domande per svelare al pubblico la vita allegra e colorata di Giò, cercando di far decadere tutti gli stereotipi legati alle persone affette da questo tipo di sindrome. Il video ebbe molto successo – oggi sfiora le settecentomila visualizzazioni – e questo spinse Giacomo, in un secondo momento, a scrivere un libro che raccontasse la loro storia. Proprio in riferimento alla pubblicazione di un libro tanto autobiografico, in un’intervista riportata da Fanpage, Giacomo Mazzariol ha detto: “L’idea di scrivere un libro è nata per caso perché ho fatto un video con mio fratello e l’ho messo su YouTube. Il video è andato bene, l’ha visto anche mia nonna. Vari programmi televisivi e giornali ci hanno chiamato, così la nostra storia è diventata di dominio pubblico e una casa editrice mi ha chiesto di scrivere un libro”.

Chi è Giacomo Mazzariol

Classe 1997 e originario di Castelfranco Veneto, Giacomo Mazzariol da bambino sognava quello che sognano in molti: un fratellino con cui giocare, che capisse il suo mondo, a differenza delle sorelle. Quando hai cinque anni, dopotutto, le ragazze sembrano aliene, con un mondo e un modo di comunicare troppo diverso. Così, quando riceve la notizia che quel fratellino sta per arrivare, Giacomo non potrebbe essere più contento. Ma ben presto i suoi genitori cominciano a parlare di una “famiglia speciale” e tutto quello che il piccolo Giacomo si aspettava cambia.

All’inizio, come si legge su Il Sussidiario, Giacomo non riesce ad accettare la disabilità di Giò: tutto quello che i suoi genitori definivano “speciale”, per lui era motivo di vergogna,tanto da arrivare a fingere che suo fratello non esistesse. Un comportamento – reale – che sembra ricalcare quello del protagonista de La solitudine dei numeri primi: anche in quel libro (fittizio) un ragazzino si trovava a provare sentimenti di fastidio per la disabilità della sorella, arrivando a un tragico epilogo. Fortunatamente la storia di Giacomo e Giò ha seguito tutt’altro percorso, arrivando a un lieto fine. Lo scrive lo stesso Giacomo in Mio fratello rincorre i dinosauri, quando scrive: “Ci ho messo un sacco di tempo a entrare nel mondo di Giò, ma ora che ci sono dentro è fighissimo […] Non si lasciano rovinare e non rovinano noi”.

Come si evince dalla lettura del libro, la più grande conquista per Giacomo – quello che gli ha permesso di avvicinarsi al fratello – è stata comprendere che non poteva imporre la propria visione a suo fratello, aspettarsi che Giò reagisse alle situazioni e alle sfide come avrebbe fatto lui. Quando ha capito questo, invece di cercare di cambiare Giò ne ha accettato l’eccezionalità, sottolineando con quel “rincorre i dinosauri” la capacità di suo fratello di vedere il mondo da un’altra prospettiva, con altri colori, in modo quasi opposto rispetto alla maggior parte degli esseri umani.

Leave a comment

Your email address will not be published.