Minorenni sempre più violenti e fuori controllo: a Corsico (Milano) la situazione è diventata davvero ingestibile, tanto da costringere le forze dell’ordine a intervenire per fermare la banda di baby criminali. Si parla infatti di aggressioni ed estorsioni, con tanto di attacchi rivolti anche nei confronti di persone adulte. Del caso si stanno occupando le autorità locali, e uno dei ragazzi sarebbe già finito dietro le sbarre del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano.
Le aggressioni e i raid nelle case
Tutto, stando a quanto riferito, è cominciato con la denuncia di una madre, nell’ottobre del 2023. La donna si era rivolta ai carabinieri di Corsico per denunciare quanto accaduto al figlio, coetaneo dei membri della baby gang. Il giovane era stato oggetto di minacce e aggressioni da parte dei ragazzi, che esigevano una somma di denaro per estinguere un fantomatico debito. A questa denuncia ne sono poi seguite altre, tutte relative a casi avvenuti tra ottobre e novembre 2023. Nello specifico, gli inquirenti hanno raccolto informazioni su tre tentativi di estorsione e tre rapine.
Da qui l’avvio delle indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura presso il Tribunale per i minori di Milano. I militari sono dunque arrivati a sgominare una baby gang composta da quattro minorenni: due italiani, di 16 e 17 anni, un ucraino e un gambiano di 16 anni. Tutti i ragazzi che risiedono a Corsico, e che sono stati arrestati perché ritenuti colpevoli, a vario titolo, delle accuse sopracitate.
Furti ed estorsioni
Da quanto raccontato dalle vittime traspare un atteggiamento violento, prevaricatorio e predatorio da parte dei membri della gang. I giovanissimi arrivavano addirittura ad appostarsi sotto le case dei coetanei presi di mira, senza timore di affrontare i genitori. Anzi. Persino gli adulti venivano aggrediti. “Tu oggi mi devi dare i soldi, non me ne frega un c**** che tua madre non ce li ha. Vedi tu come trovarli, altrimenti lo sai che vengo con altre persone e ti entriamo in casa, ti rubiamo tutto quello che hai“, sarebbe stata una delle frasi rivolte alle vittime, come riportato da Il Giorno. E, ancora: “Se non mi dai i soldi, vengo e ti ammazzo, ti sgozzo, ti entriamo in casa e ammazziamo tuo padre a pugni“.
I minorenni, del resto, non si facevano problemi ad entrare anche nelle case per ottenere ciò che volevano. Lo scorso 23 ottobre, la madre di una delle vittime si è vista costretta a chiedere aiuto alle forze dell’ordine, denunciando la presenza di quattro ragazzi sotto casa. Per placare i membri della baby gang, la donna aveva ceduto in più volte ben 1.200 euro. E a settembre aveva consegnato a un giovane dominicano altri 200 euro per avere una sorta di “protezione”. Alla madre di un altro ragazzo, intervenuta per impedire un nuovo tentativo di estorsione, lo stesso dominicano avrebbe detto: “Tu stai zitta, non ti mettere in mezzo, ti mandiamo cinque persone sotto casa e te la facciamo pagare“. Poi, il 4 novrembre, il furto di una Playstation, sempre da parte del dominicano e del gambiano, entrati con la forza in casa della vittima.
La trappola dei carabinieri
Compresa la gravità della situazione, i militari hanno deciso di tendere una trappola per cogliere i minorenni in flagrante. Hanno infatti affidato alla madre della denuncia quattro banconote da 50 euro stampate, dicendole di assecondare le richieste della banda e di cedere al ricatto. I soldi sono stati subito presi, anche se con insoddisfazione. “Solamente questi ci dai! Dobbiamo entrare in casa ancora a spaccarti tutto? Adesso che poi viene lui e ti porta la Playstation!“, avrebbero infatti protestato i giovani. Poco dopo i militari sono entrati in azione, ed è scattato il fermo.
Il giudice per le indagini preliminari, commentando il caso, ha parlato di “una certa disinvoltura e abitualità nel realizzare condotte predatorie ed estorsive, sfruttando la forza intimidatoria del branco“.
I provvedimenti
Fermati, dunque, quattro giovanissimi. Il 16enne ucraino è stato recluso dietro le sbarre del carcere minorile Beccaria di Milano, mentre per il 16enne gambiano e il 17enne italiano è stata disposta la permanenza in una comunità dove già si trovavano a seguito delle accuse di rapina, estorsione e lesioni. Il quarto elemento, un 16enne italiano incensurato, è obbligato alla permanenza in casa.
C’è poi un quinto soggetto, il 14enne dominicano, di cui gli inquirenti hanno perso traccia. Il ragazzino ha infatti lasciato l’Italia ed è stato segnalato all’Interpol. A quanto pare sarebbe rientrato nel paese d’origine.