Americani ed inglesi hanno colpito anche ieri le basi dei miliziani Houthi nello Yemen. Il vero burattinaio degli Houthi, è però l’Iran. A farlo capire è il Pentagono che ieri ha fatto luce sulla sorte di due incursori dei Navy Seals – le forze speciali della Marina- dispersi dall’11 gennaio mentre partecipavano ad operazione nel Mar Rosso. Ieri il comando Usa ha rivelato che i due sarebbero caduti durante l’arrembaggio ad un imbarcazione iraniana carica di armi destinate ai miliziani. Ma il coinvolgimento iraniano non si limita al Mar Rosso. All’alba di ieri i pasdaran della Brigata Al Qodshanno colpito con 24 missili il capoluogo di Erbil nel Kurdistan iracheno. Altre tredici testate si sono abbattute sulla provincia settentrionale di Idlib in Siria. I missili avrebbero “preso di mira e distrutto uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista (Mossad). I servizi israeliani – presenti segretamente nel nord dell’Iraq da tre decenni – hanno addestrato i peshemrga curdi prima in funzione ant-Saddam e poi anti iraniana. L’obbiettivo – rivendicato dai pasdaran in risposta all’attentato del 3 gennaio in Iran costato la vita a un centinaio di persone – potrebbe dunque risultare reale. L’attacco ad un Kurdistan dove sono ancora presenti sia gli americani, sia un contingente Nato con mille soldati italiani rischia, però, di allargare ulteriormente la guerra. Il tutto mentre non si placano gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. Ieri è stata la volta della nave greca Zografia, colpita da un missile mentre transitava a nord-ovest del porto yemenita di Saleef. Il missile ha causato gravi danni alla nave, pur senza pregiudicarne la navigazione. In questo quadro l’episodio più rilevante resta però l’incontro ravvicinato tra le forze speciali statunitensi e una nave iraniana carica di armi in cui sono caduti i due Seals. La morte dei due militari fa pensare ad uno scontro a fuoco avvenuto durante l’ arrembaggio al vascello iraniano o ad una caduta in mare. L’incidente evidenzia, dal punto di vista statunitense, la consistenza degli aiuti iraniani alle formazioni Houthi. Secondo il Comando Centrale del Pentagono si tratta del primo sequestro di armi convenzionali avanzate fornite dall’Iran ai miliziani yemeniti dall’inizio degli attacchi nel Mar Rosso,. “E’ chiaro che Teheran continua a inviare aiuti letali agli Houthi. Questo è un altro esempio di come l’Iran semini instabilità in tutta la regione “, ha dichiarato il generale Usa Michael Erik Kurilla, rivendicando l’impegno a ristabilire la libertà di navigazione.