“Solo per l’intervento finale”. Schlein diserta il “conclave” Pd a Gubbio

Anche i giovani di sinistra bocciano la linea Schlein. "Disattenta ai nostri temi"

“Armiamoci e partite”. Sembra essere questo il nuovo motto della giovane segretaria dem, Elly Schlein. Il “conclave” Pd tra le mura di un ex convento, a Gubbio, sarà un incontro a metà. La leader del Partito democratico, rivela La Stampa, non parteciperà alla due giorni di incontri e dibattiti del suo stesso partito ma si presenterà solo venerdì mattina. Giusto in tempo per scandire il rituale discorso di chiusura e abbandonare, nuovamente, i compagni democratici.

Il ritiro del Pd, che inizierà nella giornata di domani e durerà due giorni, è già una farsa politica ancora prima di cominciare. L’invito confezionato ad hoc dalla capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, aveva tutt’altri obiettivi. In primis, ovviamente, sciogliere gli ultimi nodi in vista delle elezioni europee.“L’idea è quella di una forma seminariale con ospiti e specialisti esterni”, si legge nell’invito ufficiale rivolto ai parlamentari. Il “conclave” dem – come è stato ribattezzato dai principali quotidiani – era già partito con il piede sbagliato. Inutile negarlo, le aspettative erano sicuramente alte: Schlein, lontano dai riflettori di Roma e del Nazareno, avrebbe dovuto scegliere la riserva sulla sua candidatura come capolista alle europee. Il Pd, inoltre, avrebbe dovuto iniziare una discussione profonda sulla strategia da intraprendere in vista del prossimo voto europeo.

Un racconto fantasy che, come spesso accade a sinistra, si è scontrato con lo scoglio della realtà. L’attenzione si è infatti spostata sul luogo del raduno, il Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, che ha esaltato l’ennesima contraddizione in casa Pd. Il partito che, in teoria e molto poco nella pratica, dovrebbe riacquisire la fiducia dei lavoratori disillusi, decide di incontrarsi in un convento del XVII secolo trasformato in struttura ricettiva e dotato oggi di tutti i comfort possibili e immaginabili. La contraddizione, giusta o sbagliata che sia, è evidente sul piano dell’immagine.

A questo, come se non bastasse, si aggiunge l’ultima scelta della segretaria del partito. Forse scossa dalle facili ironie sul raduno dem, Elly Schlein ha anticipato tutte le critiche e ha deciso di non presentarsi alla due giorni che vedrà impegnati tutti i deputati del suo partito. O meglio, la segretaria Pd farà una toccata e fuga nell’ultima giornata di incontri per un discorso di chiusura. L’astensione di Schlein, però, avrà l’effetto contrario di quello auspicato dal suo cerchio magico. Fuggire nuovamente dal dibattito, la cosiddetta arena delle idee, è un difetto che sta logorando la sua segreteria.

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