Politica e social, le previsioni per le prossime europee e regionali

Politica e social, le previsioni per le prossime europee e regionali

Non è certo una novità il fatto che i social hanno un impatto molto importante nella vita di ognuno di noi. Spesso condizionano le nostre idee, le stravolgono o al contrario le confermano contribuendo in ogni caso a creare un’opione nei più svariati ambiti della nostra esistenza, dalla moda al cinema alla musica ai temi sociali e anche alla politica.

Social ed elezioni

Secondo una ricerca di fatta su Socialdata uno strumento in grado di elaborare qualsiasi tipo di dato proveniente da ogni tipo di fonte, in questo caso particolare dai social, gli italiani parlano meno di politica, ma il 58% delle discussioni è fortemente polarizzato. È quanto è emerso dall’incontro Elezioni europee: vincerà la polarizzazione? Gli italiani al voto tra tribù elettorali e disaffezione, organizzato oggi da #SocialPol all’Enoteca Spiriti a Roma.

Ma cosa significa polarizzazione? Si tratta di un fenomeno studiato ampliamente dalla psicologia sociale, attraverso il quale i membri di un gruppo tenderanno ad assumere il punto di vista più estremo rispetto alla media delle scelte del gruppo stesso. Tale fenomeno ha alla base molteplici spiegazioni, passando dalla persuasività delle argomentazioni fino alla necessità di ottenere approvazione sociale e di riconoscimento per la propria esistenza in quanto membro di un gruppo.

Nel mondo dei social questo fenomeno può arrivare ad assumere connotati più esasperati, mutuato anche dall’assenza di effettivo contatto umano fra i membri del gruppo e dalla necessità di una comunicazione sempre più rapida, immediata e – in virtù di ciò – incapace di mostrare ogni sfumatura del messaggio che si sceglie di trasmettere. Se parliamo dello scenario in vista delle elezioni di europee e regionali, l’analisi dei dati #SocialPol, come detto, viene fuori che oltre la metà delle discussioni (58%) risulta essere fortemente polarizzato.

Come la polarizzazione influenzerà i voti

Rispetto al passato dove era l’incertezza, soprattutto parlando di politica, il sentimento più comune, ora la problematica da affrontare è piuttosto la disaffezione per la politica. Nel 2023 è emerso che solo il 12% delle conversazioni sui social ha riguardato la politica, denotando il livello di disaffezione e la sfida cruciale per i politici non sarà tanto quella di influenzare la scelta, che a fronte dei dati, chi se ne interessa, a quanto pare ha idee chiare, piuttosto come coinvolgere l’elettorato.

La polarizzazione non può essere la risposta alla disaffezione verso la politica da parte dei cittadini, perché riduce il confronto a un dibattito superficiale, trascurando la complessità e la profondità delle questioni reali che affrontiamo – è la tesi di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia presente al dibattito – gli strumenti digitali, il monitoraggio e l’analisi dei dati diventano preziosi alleati, in quanto mezzi utili a informare quanti più cittadini possibile su idee e progetti”.

Anche per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, “L’utilizzo intelligente di strumenti digitali insieme a un’attenta analisi e monitoraggio dei dati possono giocare un ruolo cruciale. Abbiamo il dovere di promuovere una comunicazione politica che sia trasparente, ‘provata’, basata su dati, per ricostruire un legame solido tra i cittadini e le Istituzioni”.

Può essere d’aiuto

Diversa la tesi di Carlo Fidanza, europarlamentare Fdi, è invece che “in vista delle europee la polarizzazione, se rimane in una cornice civile, può aiutare a mobilitare gli elettori, in una elezione che mai come questa volta sarà una sorta di referendum tra due modelli alternativi di Europa”.

Si tornerà ad interessarsi alla politica

Per Monica Nardi, advisor di SocialPol, invece, “Il 2024 sarà l’anno della grande abbuffata della politica, una specie di “Superbowl” a puntate, come l’ha definito il Guardian, con miliardi di persone nel mondo chiamate al voto. Di certo il panorama politico italiano ne uscirà rivoluzionato”. Quello della polarizzazione, sia in positivo che in negativo, non è però un fenomeno che nasce dai social: “È accentuata dai social – spiega Luigi Di Gregorio advisor di #SocialPol – Questo per due ragioni: una legata ai modelli di business delle piattaforme e l’altra, più importante, legata alla psicologia e per certi versi alla biologia degli elettori e degli esseri umani, in generale. Per queste ragioni, essa è un tratto tipico della politica contemporanea che non deve più sorprendere”.

I dati estrapolati

Analizzando le conversazioni social sul 2023, la politica incide per il 12,6% sul totale dei contenuti analizzati (101 milioni tra post e commenti). La forte disaffezione, si manifesta anche nell’analisi di situazioni specifiche come le Elezioni Europee e le Elezioni regionali del 2024, in cui registriamo una forte polarizzazione tra le discussioni degli utenti. La connotazione politica è sempre molto definita nelle discussioni, di conseguenza la polarizzazione, risulta essere sempre superiore al 50% delle conversazioni totali sul tema. Tra le regioni, in Piemonte si registra una polarizzazione molto forte (79%) contrapposta alla Sardegna, regione meno polarizzata. In generale, in tutte le analisi verticali (sulle elezioni europee e sulle elezioni regionali), l’orientamento politico più diffuso risulta essere legato all’area politica di destra.

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