Il 2023 sarebbe dovuto essere “l’annus mirabilis” di Chiara Ferragni e, invece, si è trasformato nel suo “annus horribilis“. I fatti di dicembre li conoscono tutti, il caso del pandoro continua a tenere banco in attesa che il procuratore generale di Cassazione determini la competenza territoriale. Nel frattempo, i brand che hanno legato la propria immagine all’influencer valutano di fare dei passi indietro per evitare di essere risucchiati dalla reputation negativa di Ferragni. Ma andando indietro nel tempo, e arrivando fino a febbraio 2023, si incontra Sanremo, che avrebbe dovuto rappresentare la definitiva consacrazione di Ferragni nell’Olimpo dei personaggi di culto italiano. Ma l’operazione, anche in questo caso, è fallita e la sua partecipazione si ricorda solo per le polemiche.
Al di là delle solite boutade di suo marito Fedez, che per primo ha oscurato sua moglie con il siparietto vergognoso sulla “nave”, dove ha strappato la foto di un parlamentare, e con quello evitabile con Rosa Chemical, che ha per altro causato una crisi (presunta) familiare, l’episodio più grave è stato generato proprio dall’influencer. Striscia la notizia, nell’ultima puntata andata in onda martedì 16 gennaio, ha ricordato il caso della pubblicità occulta a Instagram durante i siparietti con Amadeus. In quell’edizione sono stati diversi gli episodi finiti sotto la lente dell’Agcom, compresa la nave da crociera sulla quale si sono esibiti diversi ospiti, Fedez incluso. La Rai è stata chiamata a pagare una multa di oltre 170mila per quegli episodi. “Tra le varie coste contestate c’è la pubblicità occulta fatta a un social network proprio da Chiara Ferragni. Quindi, Chiara Ferragni ha fatto questa cosa in diretta e la Rai è stata multata“, ha spiegato l’inviato irriverente del tg satirico, Pinuccio.
“La Rai ha pagato 175mila euro di multa con i soldi nostri“, ha proseguito l’inviato, leggendo il dispositivo con il quale l’Agcom ha giustificato la sanzione alla televisione pubblica. “La modalità pubblicitaria di Instagram costituisce una fattispecie, di per sé, idonea a indurre in errore il telespettatore”, di legge nel documento Agcom, che mette in evidenza anche la reiterazione del messaggio tale a rafforzarne la “pericolosità”. Il pagamento a spese dei contribuenti è stato più volte ribadito dall’inviato. “Noi contribuenti abbiamo pagato questa cosa di pubblicizzare occultamente il social network“, rimarca l’inviato. Il 2023 sarebbe dovuto essere l’anno della conferma e rischia di essere quello del tramonto per Chiara Ferragni.