Così l’agente immobiliare drogava e violentava le vittime

"Fatti di inaudita gravità". Così Omar Confalonieri drogava e violentava le vittime

Nausea, vomito, perdita di coscienza, vuoti di memoria e ricordi confusi. Questi i sintomi delle vittime narcotizzate dall’ex agente immobiliare Omar Confalonieri, condannato insieme alla moglie (erano in concorso) rispettivamente a sei anni e quattro anni e cinque mesi di carcere. Il 50enne è stato riconosciuto colpevole di due episodi di abusi sessuali, mentre la moglie è stata condannata per un solo episodio. “Tutte le vittime – segnala il gup Massimo Baraldo nelle motivazioni lette da IlGiornale- si erano astenute all’epoca dal segnalare il fatto agli organi di polizia, verosimilmente per la paura di non essere credute, pur continuando ad avere dubbi che nel corso di tali incontri fosse capitato qualcosa di particolare”. L’ex agente immobiliare con l’ufficio in via Montenapoleone – finito in carcere il 6 novembre 2021 per avere stordito durante un aperitivo una coppia durante la compravendita di un box per poi abusare della donna – ha già patteggiato in un primo filone, in appello, la pena di quattro anni e quattro mesi di carcere. In seguito è nato il secondo filone con altri cinque episodi. Per due di questi, il giudice ha assolto l’imputato per “insufficienza di prove”, in un altro caso ha invece stabilito l’assoluzione perché la querela è stata presentata in modo tardivo rispetto ai termini di legge. Mancando infatti, in questo ultimo caso, la prova della narcotizzazione, cade infatti la “procedibilità d’ufficio” per l’episodio in questione.

Gli abusi sessuali, segnala il giudice davanti a cui si è svolto il processo in abbreviato per i cinque episodi successivi, sono provati e con essi anche l’uso di sostanze in grado di alterare la loro coscienza, fino a perdere completamente i sensi. “Confalonieri e la moglie hanno somministrato alle vittime ed anche a coloro che le accompagnavano sostanze narcotizzanti che provocavano forte sonnolenza e perdita di coscienza; essi, approfittando di tale stato di incoscienza delle vittime, si sono trattenuti per varie ore all’interno delle abitazioni delle vittime dei reati” e “potendo in tale contesto compiere sulle stesse qualsiasi atto sessuale senza che queste potessero accorgersene o ricordarlo”. Si tratta pertanto, secondo il gup, di “fatti di gravità inaudita, che nessuno di noi vorrebbe subire”.

La procura, con la pm Alessia Menegazzo che ha coordinato le indagini, aveva chiesto una condanna a nove anni per l’ex agente immobiliare e quattro anni per la moglie dell’uomo. Da sempre convinta della colpevolezza di Confalonieri e della moglie, ha detto nella requisitoria che “tutte le violenze sessuali contestate sono connotate dal medesimo modus operandi”. Il gup non ha concesso le generiche agli imputati. Entrambi infatti, non hanno mai “ammesso i fatti, né chiesto scuse alle vittime”. I legali di Confalonieri, gli avvocati Emilio Tivoli e Luca Ricci, hanno già annunciato ricorso in appello.

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