Quel botta e risposta acceso in diretta televisiva di nove anni fa fu uno dei momenti più emblematici della crisi politica che il centrodestra stava attraversando: da una parte c’era Gianfranco Fini, oramai fuori dalla politica dopo il flop alle elezioni del 2013 ma comunque ancora ospitato in tv come opinionista, dall’altra Laura Ravetto che all’epoca militava in Forza Italia e si opponeva al governo Renzi. Il dialogo tra i due – in quel frangente della puntata di DiMartedì, su La7, del 24 febbraio 2015 – praticamente non è mai esistito e rappresentava pienamente la distanza tra due mondi che fino a pochissimo tempo prima erano alleati e avevano governato il Paese per tanti anni.
A far scaturire lo scontro tra Fini e Ravetto sono le parole dell’ex presidente della Camera dei Deputati sul tema dell’immigrazione, dove lo storico leader di Alleanza Nazionale rivendica la sua legge che vede il suo nome a fianco a quello di Umberto Bossi aggiungendo però che “gli immigrati che arrivano non sono clandestini, ma chiedono asilo politico perché scappano dalle guerre civili” e quindi la risposta non può essere quella di Salvini per cui “se non partissero, non annegherebbero” ed essere “anti-europeisti“. La parlamentare cuneese fa notare che i Paesi europei non hanno una linea comune sull’asilo politico e che ci vorrebbe un mutuo riconoscimento sul rifugiato e il concetto di asilo, venendo interrotta da Fini con: “Sii meno presuntuosa, difendi l’indifendibile e non sai di cosa parli“.
Il discorso vira poi sul ruolo di Matteo Renzi: “Perché c’è ora lui al governo? – si chiede la Ravetto -. Forse perché qualcuno alle elezioni si è presentato con una lista, dove c’era anche Fini, che ha impedito di fatto al centrodestra di ritornare al governo“. Il richiamo alla lista di Mario Monti non piace per niente al suo diretto interlocutore, che replica immediatamente: “Se ti piace un centrodestra in cui l’obbligo è quello di dire sempre sissignore, tientelo. Smettila di recitare un copione“. La deputata ora in forza alla Lega non ci sta: “Stai facendo il gioco della sinistra, io invece voglio gli applausi dei miei elettori. Noi abbiamo un progetto alternativo, ma dovremmo raccontarlo ai giornali invece che polemizzare“. E incalza: “Se il governo Berlusconi è caduto è grazie a te, se è arrivato Monti e poi abbiamo perso le elezioni è colpa tua“.
Il tutto viene concluso con pesanti considerazioni personali. Fini dà della “maleducata” alla Ravetto e la invita a “stare calma” e aggiunge: “Io cerco di ragionare con la mia testa, cosa che per te e per altri è impossibile”. “Guarda che quando hai ragionato con la tua testa hai preso appena 170mila voti“, replica l’ex sottosegretaria facendo riferimento alla percentuale da prefisso telefonico (0,4%) ottenute dal partito Futuro e Libertà per l’Italia alle urne due anni prima. I due protagonisti del dibattito, seduti fianco a fianco nello studio di Giovanni Floris, da quel momento in poi si ignoreranno reciprocamente fino alla fine della puntata.