La vita di Juan Carlos di Spagna è costellata di scandali finanziari e sentimentali, vicende a volte poco chiare, che hanno contribuito a creare un’immagine piuttosto controversa dell’ex sovrano, costringendolo ad abdicare in favore del figlio, Felipe VI, il 19 giugno 2014. In particolare c’è un capitolo oscuro e doloroso di cui la stampa, ciclicamente, torna a parlare: la morte di Alfonso, il fratello minore di Juan Carlos. Un mistero che ha una verità ufficiale su cui molti, però, esprimono ancora delle riserve.
Infanzia romana
Juan Carlos di Spagna nacque in esilio a Roma nel 1938, figlio di Giovanni di Borbone-Spagna e Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie e trascorse i primi anni della sua infanzia, fino al 1942, proprio nella capitale, per la precisione nel quartiere Parioli. Infatti il nonno paterno, Alfonso XIII (1886-1941), fu costretto ad abbandonare la Spagna (pur senza abdicare) rifugiandosi a Roma il 14 aprile 1931, dopo gli scontri tra monarchici e repubblicani e tra monarchici costituzionalisti e monarchici assolutisti, in concomitanza con la proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola.
Il 15 gennaio 1941 Alfonso XIII decise di abdicare, nominando come successore il suo quintogenito, Giovanni di Borbone. Si trattò di una scelta obbligata. Giovanni era l’unico discendente del Re a non aver contratto un matrimonio morganatico. Ciò rendeva i suoi figli i soli eredi legittimi al trono di Spagna. Dopo quattro anni trascorsi in Svizzera Juan Carlos tornò a Madrid nel 1946. Era il primo figlio maschio di Giovanni e doveva essere educato come erede al trono in vista di un possibile ripristino della Corona di Spagna.
Nel luglio 1947 Francisco Franco (1892-1975) restaurò la monarchia, ma si autonominò reggente, escludendo Giovanni e lasciando il trono vacante. Il Caudillo temeva che il figlio di Alfonso XIII potesse minare alle fondamenta il regime franchista. Nel 1969 Franco scavalcò una seconda volta il detestato Giovanni e nominò erede al trono Juan Carlos, giudicandolo decisamente meno pericoloso e più manipolabile del padre. Naturalmente Franco non dimenticò di autoproclamarsi reggente a vita. Juan Carlos ascese ufficialmente al trono dopo la morte del Generalissimo, il 22 novembre 1975.
La morte di Alfonso
Il 29 marzo 1956, quando il destino reale di Juan Carlos non si era ancora pienamente compiuto, accadde un evento tragico, che segnò in maniera indelebile la monarchia spagnola. Alfonso (1941-1956), il fratello minore del futuro sovrano morì per un colpo d’arma da fuoco. I ragazzi, stando alle ricostruzioni, si trovavano al primo piano di Villa Giralda, la residenza di famiglia a Estoril (Portogallo), dove erano andati con i genitori per festeggiare la Pasqua.
L’ambasciata spagnola in Portogallo diffuse immediatamente un comunicato ufficiale, citato nel libro di Paul Preston Juan Carlos, a People’s King (2003), con cui tentò di stroncare sul nascere qualunque tipo di accusa o pettegolezzo: “Mentre Sua Altezza l’Infante Alfonso stava pulendo con suo fratello un revolver…è partito un colpo, raggiungendolo alla fronte. L’incidente è accaduto alle 20:30, dopo il ritorno dell’Infante dalla Messa del Giovedì Santo”. Secondo la versione ufficiale la pistola, un revolver calibro 22, sarebbe stata tra le mani di Alfonso per tutto il tempo.
Non tutti, però, concordano con questa ricostruzione. Nel tempo sono nate diverse storie alternative, elencate nel libro di Paul Preston e citate anche dal Paìs. Una di queste sostiene che al momento dello sparo la pistola fosse nelle mani di Juan Carlos. Il colpo sarebbe partito a lui, non al fratello. Non solo: sembra che i due non fossero impegnati a pulire la pistola, ma si stessero esercitando a prendere la mira.
La madre di Juan Carlos e Alfonso, invece, avrebbe riferito alla sua stylist, Josefina Carolo, un’altra ricostruzione, secondo la quale il futuro re avrebbe puntato l’arma verso il fratello per gioco e premuto il grilletto, senza rendersi conto che era carica. Juan Carlos avrebbe rivelato a un suo amico portoghese, Bernardo Arnoso un dettaglio importante sulla presunta dinamica della morte di Alfonso: il proiettile sarebbe rimbalzato su un muro per poi colpire alla testa il fratello.
Non è finita qui. La sorella del sovrano, Pilar, ha raccontato un’altra versione ancora: Alfonso sarebbe uscito a prendere qualcosa da mangiare per sé e per Juan Carlos. Al ritorno, avendo le mani occupate, avrebbe dato una spinta con le spalle alla porta socchiusa. Disgraziatamente l’uscio avrebbe colpito la mano di Juan Carlos proprio mentre teneva la pistola e sarebbe partito un colpo.
Le versioni sono tante e spesso contraddittorie. Inoltre alcune divergono per pochi dettagli, contribuendo ad accrescere la confusione su questa storia. In ogni caso nessuno ha mai saputo con esattezza come si siano svolti i fatti. Il biografo ufficiale di Juan Carlos, Laurence Debray, ha scritto nel suo libro Juan Carlos d’Espagne (2014), citato dal Paìs: “Il silenzio più assoluto circonderà i dettagli di quell’evento nefasto: è un mistero, può solo essere soggetto a ipotesi”.
Preston ha riportato anche la voce, mai confermata, secondo cui la pistola sarebbe stata un regalo di Francisco Franco ad Alfonso. Solo un particolare concorderebbero tutti: il padre di Juan Carlos e Alfonso, Giovanni di Borbone-Spagna, si precipitò nella stanza e tentò di rianimare il figlio. Invano. Il giovane morì tra le sue braccia. Secondo Antonio Eraso, amico di Alfonso, Giovanni si sarebbe girato verso Juan Carlos e gli avrebbe detto: “Giurami che non è stato intenzionale”.
La versione di Vittorio Emanuele di Savoia
Alla fine delle riprese della docuserie Netflix Il Principe (2023), diretta da Beatrice Borromeo Casiraghi, Vittorio Emanuele di Savoia è tornato a parlare della misteriosa morte di Alfonso, rivelando dei dettagli inediti e sconcertanti: “Io sapevo, ero presente. Eravamo in esilio e si andava a sparare a dei barattoli nel mare davanti a Caicais. Juanito ha fatto un casino, ha sparato al fratello e l’ha fatto fuori. Si chiamava Alfonsito. Non gli ha sparato diretto, ma attraverso un armadio, lui per caso era lì un incidente al 100%. Io ho fatto sparire la mia pistola, sennò avrebbero detto di nuovo che ero io”.
Probabilmente Vittorio Emanuele di Savoia si riferiva alla vicenda di Dirk Hamer, in cui è stato coinvolto, però, nel 1978 e che è al centro della narrazione della serie Il Principe. Il secondogenito dell’ultimo Re d’Italia ha raccontato la sua versione dei fatti a microfoni spenti. O meglio, a quanto pare era convinto di non essere registrato. Le sue dichiarazioni, invece, sono diventate pubbliche, sollevando un polverone. Nel luglio 2023 il principe Emanuele Filiberto di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele, ha risposto così: “A mio padre e a me dispiace molto che sia uscito questo fuori onda, che non ha nessuna ragione di esserci nel documentario che tratta di altro”.
Sono passati 68 anni da quell’inspiegabile morte. La totale assenza di indagini non ha fatto altro che favorire la nascita di numerose teorie e di illazioni su Juan Carlos. L’ex re, dicono i giornali, non si sarebbe mai perdonato per l’accaduto. L’ex amante, Corinna Larsen, con cui avrebbe avuto una storia dal 2004 al 2009, ha rivelato: “Penso che ne profondo della sua anima e nella sua testa provi molti sensi di colpa. Ha ancora gli incubi. Mi disse che [tra loro due] il fratello minore era quello brillante, bello…il figlio preferito dai genitori…la luce che illuminava la famiglia”.