Se comincia a funzionare la costola francese del Milan, allora tutto il Milan può rimettersi in cammino blindando il terzo posto e lasciando in un cantuccio la seconda delusione consecutiva (eliminazione in coppa Italia). Ma se si può considerare ordinaria amministrazione il contributo alla causa rossonera del portiere Maignan, oppure l’appuntamento con il gol di Giroud (salito a quota 11 reti complessive), 37 anni spesi al servizio del calcio, e se l’impresa balistica sul 3 a 1 di Theo Hernandez ha una spiegazione convincente con il reintegro nel ruolo congeniale di freccia laterale sinistra, allora il primo timbro in carriera da milanista di Adli ha una storia che vale la pena riassumere. Perché – è lo stesso Pioli a testimoniarlo – il merito di questo nuovo acquisto del centrocampo è esclusivamente dell’interessato rimasto per oltre un anno nelle retrovie di Milanello ad attendere un segnale d’interesse da parte dello staff tecnico. Arrivato come trequartista dalla Francia, finito nella graduatoria di Stefano Pioli dietro prima CDK e poi Diaz, restare in panchina o addirittura trascurato in settimana, sembrava un destino quasi inevitabile. Neppure durante l’estate successiva 2023 Adli ha ricevuto qualche segnale rassicurante.
Al contrario Pioli in persona gli disse più o meno così: «Sarebbe meglio cambiare aria, non c’è posto per te nel prossimo 4-3-3». Adli, versione francese dell’italianissima capa tosta, rispose per niente scoraggiato: «E invece io resto perché alla fine sono convinto, giocherò!». E qui i casi sono come al solito due: o si tratta di un matto visionario oppure di un ottimista incallito. Perché poi a furia di presentarsi puntuale agli allenamenti, di riscuotere la stima del gruppo, di promuovere nel giardino di casa sua qualche grigliata per cementare l’unità del team, e con l’inevitabile ricorso ai ricambi per il numero di infortuni patito, ecco che Adli è riapparso in quel di Cagliari e a imporsi in un ruolo inedito di centrocampista centrale. Dieci presenze in campionato, 2 in coppa Italia e 3 in Champions sono l’attuale contabilità dopo lo zero o quasi della stagione precedente (debutto a Verona per un tempo con esito disarmante). «Esempio di pazienza e di duro lavoro» è la dedica di Leao.
Il gol d’apertura siglato contro la Roma è il primo premio celebrato per esempio dall’abbraccio di Cardinale arrivato per un blitz di 48 ore a Milano (con la famiglia) e ripartito dopo quel predicozzo fatto nelle viscere di San Siro per cementare l’unità del Milan. A completamento poi del fine settimana di segno positivo c’è anche la news sulla famiglia Ibrahimovic. Già perché Zlatan ha assistito in diretta al primo gol di suo figlio Vincent, centrocampista con l’under 16, al centro sportivo Vismara utile per superare in classifica i rivali interisti.