L’Italia è sempre più un paese di sprinter. Sull’onda lunga dei trionfi di Marcell Jacobs e dei suoi fratelli di staffetta, andiamo a conquistarci un altro strabiliante record mondiale, sui 200 metri, ma questa volta per la categoria over 90. Merito di una professoressa di chimica in pensione, Emma Maria Mazzenga, padovana, che ha abbattuto il muro del minuto, andando a stabilire il nuovo primato mondiale dei novantenni in 54.47, ben 6 secondi sotto il precedente che apparteneva a una signora canadese da ben 13 anni. Nonna Emma, pardon la prof Mazzenga, ha corso disinvoltamente la distanza in un palazzetto affollato di giovani che stavano affrontando altre gare, ma quando è stato il suo momento ha dato uno stupendo esempio a tutti di come si possano coniugare età e forma fisica a livelli veramente da record.
Maglietta rigorosamente azzurra, occhiali, pettinatura impeccabile da signora d’altri tempi, Emma ha fatto il suo giro di pista in uno stile perfetto nei limiti dell’anagrafe e ha raggiunto l’obiettivo prefissato, anche con un civettuolo rimpianto: «Peccato, perché sono reduce da un infortunio, altrimenti avrei potuto fare di meglio: l’anno scorso ho corso sotto i 50 secondi…». Già, ma un anno fa era ancora under 90, essendo nata nell’agosto del ’33, mentre adesso può correre a pieno titolo nella strabiliante categoria. Perché nonna Emma ha dato una grandissima lezione a tutti noi, a partire da quei ragazzi che l’attorniavano a bordo pista, molti anche indifferenti al miracolo sportivo che si stava sviluppando sotto i loro occhi: «Adesso voglio ancora migliorare, con l’allenamento so che posso farcela». L’importante è che, vedendo correre nonna Emma, a qualche emulo di altre professoresse non venga in mente che si possa anche lavorare fino a quell’età…