Negli ultimi giorni è scattato l’allarme per alcune tipologie di nuove droghe sintetiche che, sebbene in quantità limitate, iniziano a circolare in Italia: quattro persone si sono rivolte al Servizio Multidisciplinare Integrato (Smi) di Treviglio, in provincia di Bergamo, dopo aver assunto catinoni, molecole psicoattive presenti in natura nella pianta del Khat (conosciuta anche con il nome di qāt o chat).
Di cosa si tratta
La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno spiega che si tratta di un arbusto fiorito sempreverde che viene coltivato in Africa orientale e nella Penisola Arabica sud-occidentale. Le foglie di qāt vengono normalmente impacchettate dentro le foglie di banana e i principi attivi con effetti collaterali nocivi per l’organismo umano sono il catinone e la catina (norpseudoefedrina) che, una volta masticati, rilasciano le sostanze nella nostra saliva. “Sia il catinone che la catina sono strettamente correlate all’amfetamina e gli effetti farmacologici del catinone sono qualitativamente simili a quelli dell’amfetamina anche se è meno potente”, spiega la Direzione che sottolinea come il qāt “non è controllato a livello internazionale, ma è tabellato da alcuni stati membri”.
Quali sono i pericoli
Data la loro provenienza, quella che era chiamata la “droga dei poveri” (perché tra quelle con prezzi più bassi sul mercato) ha fatto la sua comparsa in Europa già alcuni anni fa: sul mercato italiano uno delle rotte preferite è stata Malpensa con numerosi sequestri e arresti prima della pandemia come ricorda Milano Today. Gli effetti psicoattivi possono provocare depressione anoressia e difficoltà di dormire ma nel lungo periodo, se consumate abitualmente, le foglie di qāt possono provocare infarti, disturbi al fegato e cancro alla bocca.
L’evento contro le droghe
Nelle ultime ore è giunta la notizia della denuncia di due bresciani di 34 e 32 anni che avevano acquistato la Mdphp, nuova droga sintetica arrivata dall’Olanda: la spedizione è stata intercettata dai carabinieri che hanno perquisito l’abitazione dei due dove hanno trovato numerose sostanze stupefacenti.
Nel pomeriggio di ieri è stato organizzato un convegno dalla Regione Lombardia, in collaborazione con l’Associazione “Senza Veli Sulla Lingua” (Svsl) su droghe e dipendenze che ha visto protagonisti del dibattito, sia in presenza ma anche da remoto, alcuni studenti degli Istituti scolastici superiori lombardi. “Il tema delle dipendenze da sostanze stupefacenti – ha commentato Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza e promotore dell’iniziativa – mi sta particolarmente a cuore, non solo da rappresentante delle istituzioni ma anche come padre e nonno. Parlarne e sensibilizzare i giovani sui rischi che corrono assumendo tali sostanze è fondamentale per combattere la cultura dello sballo e del disimpegno, che esercita una pressione pericolosissima sulle nuove generazioni. Ai ragazzi dico di non credere a quel grande inganno che è la droga e di chiedere aiuto senza avere paura“.