E adesso cosa succederà alla Roma? L’esonero a sorpresa di José Mourinho lascia in eredità tanti interrogativi sulle future scelte da parte della famiglia Friedkin. Perché di fatto l’approdo sulla panchina giallorossa di Daniele De Rossi può rappresentare, a meno di clamorosi exploit, la classica toppa fino a giugno. Di sicuro la scelta migliore per compattare l’ambiente verso i traguardi ancora possibili, come la qualificazione Champions e andare più avanti possibile in Europa League.
Ma subito dopo Dan e Ryan Friedkin saranno chiamati a fare chiarezza con una nuova programmazione e perché no una possibile rivoluzione. A partire dalla dirigenza con la sostituzione del ds Tiago Pinto (con cui la conclusione del rapporto è stata già ufficializzata). Sono stati già sondati l’ex ds del Monaco Mitchell e il tedesco Vivell, con esperienze al Chelsea e al Salisburgo. Al nuovo allenatore, dalla cui scelta dipenderà la costruzione della rosa, permanenze o addii. Proviamo ad esaminare i diversi aspetti.
Dybala, Lukaku e gli altri in bilico
Senza Mourinho potrebbero essere in tanti a cambiare aria. Perché per quanto possa essere criticabile la sua gestione tecnica all’allenatore portoghese va comunque riconosciuto il merito di aver portato alla Roma, giocatori di spessore. Nel corso di questi due anni e mezzo, da Matic a Wijnaldum poi andati via a Rui Patricio, Abraham, Dybala e Lukaku, sono tutti arrivati nella Capitale grazie a Mourinho. Poi l’ultimo caso del giovane della Juventus, Donny Huijsen promesso sposo al Frosinone, che ha preferito i giallorossi solo per essere allenato dallo Special One, che lo aveva cercato in prima persona.
È chiaro che ora cambia tutto e i due casi più spinosi diventano proprio quelli dei due giocatori più importanti, Paulo Dybala e Romelu Lukaku. Partiamo dalla Joya, la luce della Roma nonostante tanti infortuni. La clausola da 13 milioni valida per l’estero e per l’Italia è scaduta il 15 gennaio . Ci sono stati timidi interessamenti dalla Premier League, ma Paulo concluderà la stagione in giallorosso. L’argentino a giugno penserà alla Coppa America, poi a luglio (dall’1 al 31) la clausola tornerà ad essere nuovamente attiva. Senza Mourinho, Dybala può guardarsi intorno. Newcastle e Chelsea torneranno alla carica e i club arabi sono già pronti a ricoprirlo d’oro.
Devastante nella prima parte del campionato ma giù di tono nelle ultime apparizioni, anche la permanenza di Big Rom è tutt’altro che scontata. Il 30 giugno tornerà al Chelsea e per strapparlo via ai Blues servono 40 milioni di euro. Soldi che la proprietà non può investire senza la qualificazione in Champions. Il futuro resta un rebus ma non solo per lui. Anche il prestito di Azmoun scadrà e ad oggi ancora non si è ancora parlato di un possibile riscatto. Tornerà al Leeds Kristensen, e anche la permanenza di Llorente non è certa. Lo spagnolo è arrivato senza alcun diritto o obbligo di riscatto. Anche Huijsen in estate saluterà e farà ritorno alla Juve. Inoltre ci sono i contratti in scadenza di Rui Patricio, Spinazzola e Boer. Con molta probabilità tutti e tre andranno via.
La suggestione Conte
Tutti questi nodi saranno sciolti soltanto con la scelta del nuovo allenatore. Il nome che metterebbe d’accordo tutti i tifosi è quello di Antonio Conte, ritenuto il tecnico ideale per la prossima rivoluzione, già capace di vincere lo scudetto partendo praticamente da zero con Juventus e Inter. La familiarità col modulo degli ultimi anni, il feeling con Lukaku e la possibilità di rilanciare il pupillo Romelu in coppia con Dybala, fa già sognare la piazza romanista. Bisognerà però fare i conti con la fattibilità finanziaria di questa operazione e delle eventuali conferme. Insomma toccherà ai Friedkin accendere i sogni dei tifosi giallorossi oppure riportarli alla dura realtà.