Sono le cavità nasali tra cui faringe e laringe (vie aree superiori) a regolare la respirazione con l’aiuto delle via aeree inferiori (trachea, bronchi e polmoni). Nel primo caso, però, bisogna prestare la massima attenzione soprattutto quando per svariati motivi possono ostruirsi durante la notte originando le cosiddette apnee notturne.
Di cosa si tratta
Conosciuta anche con il nome di apnea ostruttiva del sonno, si verifica quando si verifica un’interruzione del respiro in genere di pochi secondi ma che può durare anche uno o due minuti: si parla di ipopnea “quando si ha una riduzione parziale del respiro” mentre si verifica Rera (Respiratory Effort Related Arousal) “quando c’è limitazione della respirazione con progressivo aumento dello sforzo respiratorio seguito da un repentino sblocco”, spiegano gli esperti di Humanitas. La problematica può colpire sia uomini che donne con una prevalenza del sesso maschile.
Le cause
Ma perché si verifica questa ostruzione delle vie aeree superiori che è spesso causa di micro-risvegli e di una qualità del sonno, chiaramente, non eccellente? Il minor apporto di ossigeno può essere causato da condizioni generali di obesità/sovrappeso, l’eccessivo consumo di bevande alcoliche ma anche l’assunzione di sonniferi. Le apnee notturne si associano, spesso, ad alcune malattie croniche tra le quali figurano l’ipertensione arteriosa, malattie coronariche, diabete e insufficienza renale. Questo elenco è puramente indicativo perché dovrà essere soltanto il proprio medico curante, con esami specifici, a eseguire la diagnosi e scoprirne le cause.
I sintomi
La sintomatologia delle apnee notturne, invece, è abbastanza variegata: si parte dalla sudorazione notturna che oltre a indicare potenziali problemi alla tiroide o a una semplice influenza e la conseguente assunzione di farmaci, nel 30% dei casi chi soffre di apnea durante la notte racconta di sudare perché quando l’organismo non ha l’ossigeno necessario, ecco che si attiva il sistema nervoso simpatico che fa fronte alla situazione che si è creata.
Un altro segnale delle apnee notturne è la frequenza con cui si deve andare in bagno: oltre a motivazioni diametralmente opposte tra cui l’eccessivo consumo di alcol o il bere troppa acqua, ecco che svegliarsi e ricorrere al bagno almeno due volte a notte può essere indice che si soffre di apnea ostruttiva notturna. Come spiega il Corriere, molti non sanno che anche il bruxismo (digrignare i denti) può essere causato dall’ostruzione delle vie aeree superiori di notte: anche se questa ipotesi necessita di ulteriori studi, i ricercatori spiegano che la chiusura delle vie aeree provoca un effetto a cascata con i muscoli della bocca e delle mascele costretti a muoversi per sbloccare le cavità nasali.
C’è un legame anche con chi si risveglia con il mal di testa: uno studio di alcuni anni fa ha messo in luce il dolore sui lati della fronte che, però, non durerebbe oltre 30 minuti. Stanchezza e sonnolenza quotidiani possono derivare da questa problematica perché, dopo i micro-risvegli notturni, spesso è molto difficile riuscire a prendere sonno. Fanno parte della sintomatologia anche deficit di memoria, attenzione e concentrazione.
Le cure
Dopo attenta valutazione medica, ai pazienti viene innanzitutto consigliato di perdere peso o provare a dormire su un fianco. Il secondo step prevede la visita specialistica con un otorinolaringoiatra che potrà eventualmente prescrivere una terapia farmacologica ad hoc per trattare il disturbo. Infine, in alcuni casi può essere utile l’intervento chirurgico per sistemare il setto nasale (se deviato) o per “l’asportazione delle tonsille ipertrofiche, a seconda del livello e del tipo di ostruzione riscontrato nelle vie aeree superiori“, come spiegano gli esperti di Humanitas.
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