Tanti i temi sul tavolo del Consiglio federale della Lega. Tenutasi nella sede storica di via Bellerio, a Milano, la riunione si è conclusa dopo oltre due ore senza dichiarazioni da parte del segretario Matteo Salvini. Il vertice odierno è stato utile per fare il punto della situazione politica, a partire dai dossier più roventi. La riunione si è aperta con alcune riflessioni su economia ed Europa, non sono mancate critiche alle scelte della Banca centrale europea. Coordinatori regionali e governatori si sono succeduti al microfono – in collegamento video da Bruxelles il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – ma l’intervento più atteso è stato ovviamente quello del leader, che ha preso una posizione netta soprattutto sul tema fiscale.
Sul dossier, Salvini non ha utilizzato troppi giri di parole: “L’agenzia delle entrate non può essere solo una fonte di problemi per i cittadini”. Non è la prima volta che il politico milanese spende parole forti contro il fisco, recentemente si è espresso così sugli italiani alle prese con delle pendenze: “Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”.
Non sono stati registrati aggiornamenti su uno dei temi più caldi all’interno del centrodestra, ossia la Sardegna.“Nessuna novità”, secondo quanto trapelato da fonti del Carroccio riportate da Repubblica: sul candidato alle prossime regionali c’è ancora da discutere. Ma i riflettori sono accesi soprattutto sulle prossime elezioni europee: per quanto riguarda lo stato di forma del gruppo Id di cui fa parte la Lega, Salvini ha ricordato che l’alleanza oggi conta una sessantina di parlamentari, ma secondo i sondaggi si può arrivare almeno a cento. E non è tutto: il ministro delle Infrastrutture ha lanciato un messaggio agli alleati di governo.
Salvini ha ribadito che l’unità della coalizione di centrodestra è un valore in Italia e non solo, per il Carroccio la compattezza è fondamentale anche a Bruxelles. Da qui il monito a Meloni e Tajani: “Chi divide, magari dicendo no a Marine Le Pen, fa il gioco della sinistra”. Nessuna commento invece sulla possibile candidatura del generale Vannacci: Salvini aveva già confermato il suo obiettivo di puntare sul militare, che in questa fase sta sciogliendo le riserve del caso. Nel corso del Consiglio federale, il segretario federale ha voluto esprimere la sua soddisfazione perché “la Lega aumenta i tesserati, ma crescono anche le sedi fisiche aperte e gli amministratori iscritti”.