Oggi Giorgia Meloni celebrerà il suo secondo compleanno da presidente del Consiglio. Nel giorno dei festeggiamenti, rigorosamente in famiglia, per il 47° anno si apre una settimana delicata per la premier. In agenda sono fissati impegni internazionali, crisi in Yemen, gran giurì alla Camera dopo la richiesta di Giuseppe Conte, Mes, giustizia, norme sulla beneficenza ed Europee. Sullo sfondo c’è l’annunciato confronto in tv con la segretaria del Pd Elly Schlein. Da Palazzo Chigi, il capo dell’Esecutivo non perde di vista ciò che accade in Parlamento. Alla Camera dovrebbe sbarcare la riforma della prescrizione mentre al Senato si marcia verso le due riforme: Autonomia e premierato.
Il dossier caldo, che sarà affrontato già a partire da questa mattina, riguarda l’escalation nel Mar Rosso. La war room di Meloni, con i ministri della Difesa Guido Crosetto e degli Esteri Antonio Tajani, è in costante contatto con gli alleati internazionali per monitore l’evoluzione militare. Ma l’attenzione è rivolta anche agli effetti economici sull’Italia dello stallo nel canale di Suez. Si rischia un’impennata dei prezzi di alcuni prodotti e un danno economico per il commercio marittimo italiano stimabile in 500 milioni di euro al mese.
Il 20 e il 21 gennaio Meloni volerà a Istanbul per un bilaterale con il presidente turco Recep Erdogan. Al centro del vertice ci sarà proprio il conflitto in Medio Oriente nel quale Erdogan ha un ruolo centrale. La partita europea dell’esecutivo si aprirà però già domani all’Ecofin: summit al quale partecipa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo, il no dell’Italia alla ratifica delle modifiche al Mes. Il ministro leghista sarà chiamato al compito, non semplice, di spiegare la virata dell’esecutivo sul fondo salva-Stati. Sul fronte interno, il presidente del Consiglio Meloni è attesa davanti al Gran Giurì della Camera venerdì alle ore 12 dopo la richiesta del presidente del M5s Conte in merito alle dichiarazioni di Meloni in Aula sul tema Mes. Conte, che sarà ascoltato dal Gran Giurì nella giornata di giovedì, accusa il capo dell’esecutivo di aver mentito in Aula.
Potrebbe sbarcare già questa settimana in Consiglio dei ministri il provvedimento per regolare la figura degli influencer, prevedendo in particolare strumenti legislativi più duri contro la finta beneficenza. Palazzo Chigi è al lavoro, dopo lo scandalo del pandoro-gate che ha coinvolto Chiara Ferragni. Le due direttrici del decreto dovrebbero essere quelle di imporre la massima trasparenza e aumentare i controlli. Una materia delicata, dunque non è escluso che il provvedimento possa slittare alla prossima settimana. Resta caldo il dossier giustizia. A Montecitorio dovrebbe, in questa settimana, approdare in Aula la riforma della prescrizione. Un passaggio che ha inevitabili riflessi sull’esecutivo.
Prima di volare in Turchia Meloni proverà a chiudere la partita sulle regionali con l’intesa con Salvini e Tajani. Il dossier Sardegna sembra ormai chiuso con il via libera a Paolo Truzzu. Da sciogliere i nodi in Basilicata e Abruzzo. Il puzzle si sta delineando. Con gli alleati resta aperto e teso il fronte Europee: Tajani e Salvini hanno deciso di non candidarsi. Meloni vuole essere della partita ma sta attenta a non alterare gli equilibri nella coalizione. L’altra opzione è una richiesta di impegno diretto ad alcuni ministri e uomini simbolo di Fdi come Urso, Fitto, Gardini. La capa di Fdi studia le varie strade. Vuole blindare l’esecutivo, senza rinunciare alla sfida elettorale.