Un controverso episodio accaduto in discoteca durante la notte dello scorso sabato 6 gennaio, che avrebbe visto come protagonisti due giocatori dell’Inter, sta scatenando un mare di polemiche sul web.
Certo del fatto suo, un giovane friulano ha sporto querela per denunciare l’intimidazione subita ad opera dei due tesserati nerazzurri. Alla serata, organizzata nella celebre discoteca Hollywood di Milano, avevano partecipato alcuni famosi giocatori della Serie A. Tra di essi anche dei calciatori di Inter e Verona, che proprio quel giorno avevano preso parte al match di San Siro salito agli onori della ribalta soprattutto per via degli evidenti errori arbitrali che hanno contraddistinto il finale dell’incontro.
È in questo contesto che si inserisce l’episodio accaduto a uno degli ospiti della serata, un ragazzo di origini friulane. Quest’ultimo avrebbe vissuto un momento decisamente imbarazzante quando due giocatori dell’Inter hanno puntato il dito contro di lui accusandolo di avere scattato delle foto o registrato dei video di nascosto e senza il loro consenso.
Stando a quanto raccontato dal giovane in sede di denuncia e riportato da Il Gazzettino, dopo una serata tranquilla trascorsa in compagnia di alcuni amici, sarebbe stato avvicinato dall’attaccante nerazzurro Marko Arnautovic e da un suo compagno di squadra di cui non è stato reso noto il nome. I due lo avrebbero incalzato, chiedendogli se avesse effettuato delle foto o dei video dei calciatori presenti. La risposta negativa ricevuta dal loro interlocutore, tuttavia, non aveva convinto i giocatori dell’Inter, i quali, particolarmente sospettosi e diffidenti, avevano costretto il ragazzo ad abbandonare anzitempo il locale. Dopo averlo condotto nel parcheggio dell’Hollywood, i calciatori nerazzurri lo avrebbero costretto a tirar fuori il cellulare e a mostrare loro il suo contenuto per togliersi ogni dubbio.
Scottato dall’intimidazione subita ad opera dei due tesserati nerazzurri e dal chiaro episodio di violazione della sua privacy, il giovane ha infine deciso di sporgere querela rivolgendosi allo studio legale Tutino di Udine: certo del fatto suo, il ragazzo ha richiesto anche l’analisi delle impronte digitali sul suo cellulare, così da dimostrare che l’apparecchio elettronico è stato maneggiato dai due calciatori dell’Inter.
Lo smartphone è tuttora nelle mani dell’autorità giudiziaria come prova principale, ma gli inquirenti stanno provvedendo anche ad acquisire le immagini delle videocamere di sicurezza installate nei parcheggi della discoteca e a interrogare alcuni testimoni, tra cui qualche dipendente del locale. Lo studio legale Tutino, che ha definito i fatti “gravissimi e ingiustificabili”, è pronto ad andare fino in fondo.