Il fiume, il corpo, l’autopsia: così è stata trovata morta Giovanna Pedretti

I segni sul corpo e l’acqua del fiume: così è morta Giovanna Pedretti

Sant’Angelo Lodigiano (Lodi) è sotto choc per quanto accaduto a Giovanna Pedretti, la ristoratrice di 59 anni trovata senza vita nella giornata di ieri, domenica 14 gennaio. La donna, finita al centro dell’attenzione mediatica per il commento a una recensione negativa lasciata al suo ristorante, è stata rinvenuta sulle rive del fiume Lambro. Per lei non è stato possibile fare nulla.

Come è morta Giovanna

Sul caso indagano ora i carabinieri. L’allarme, stando alle ultime informazioni rilasciate dagli inquirenti, è scattato intorno alle 14.00 del pomeriggio, quando i familiari della donna hanno chiesto aiuto. La 59enne, infatti, era uscita domenica mattina, senza fare più ritorno. Un comportamento non da lei che aveva spaventato marito e figlia. A distanza di qualche ora la terribile scoperta.

I soccorritori hanno trovato una Panda beige, posteggiata a breve distanza dal Lambro. Nelle prime ore del pomeriggio era già presente una fitta nebbia che rendeva difficile la visibilità, tuttavia i militari sono riusciti a individuare il corpo di Giovanna. Il cadavere era vicino al ponte di Sant’Angelo Lodigiano. Un punto ben conosciuto dalla gente del posto, perché in passato altre persone hanno deciso di farla finita lanciandosi da lì. Ecco perché l’ipotesi più seguita è proprio quella del suicidio: Giovanna, che gestiva il ristorante Le Vignole insieme al marito Roberto, avrebbe scelto di porre fine alla sua vita. Magari proprio il caos generato da quella risposta lasciata alla recensione (alcuni avrebbero dubitato della veridicità della storia) l’avrebbe spinta a prendere una decisione così tragica e dolorosa. Non è possibile escluderlo.

Le critiche

Tutto, infatti, porta a quella recensione che Giovanna Pedretti ha mostrato su Instagram. Un fantomatico cliente del ristorante Le Vignole si lamentava per aver mangiato in un tavolo posto vicino a degli omossessuali e a un ragazzino disabile, e affermava che non avrebbe mai più frequentato il locale. La titolare aveva dunque invitato il cliente a non ripresentarsi più nel suo ristorante, rispondendo: “Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole”.

Una storia così incredibile che alcuni non erano riusciti a crederci, arrivando a metterla in dubbio. Da qui l’accusa, rivolta alla Pedretti, di volersi fare pubblicità e di essere una bugiarda. “Venerdì scorso avevo telefonato in diretta a Giovanna per commentare insieme i servizi anche al telegiornale sulla sua storia e sulla sua risposta al cliente. Era contentissima, felice di aver fatto la cosa giusta rispondendo per le rime a una recensione del genere. Poi abbiamo saputo anche dei commenti negativi. Io l’avevo rassicurata: ‘Giò sappiamo tutti che sei in buona fede’. Era una persona forte e una gran lavoratrice. Sono veramente scosso per quello che è accaduto. È una tragedia immensa, che si aggiunge a quella che già aveva toccato la famiglia Pedretti una decina di anni fa con la morte del fratello. Quando ho notato la saracinesca del locale abbassata, ho capito che era successo qualcosa di gravissimo. Siamo tutti distrutti“, ha dichiarato al Corriere un amico della donna.

Le indagini

Al momento non sono stati trovati messaggi d’addio da parte della donna. La procura della Repubblica di Lodi ha già provveduto a disporre l’autopsia sul corpo della 59enne, così da risalire all’effettiva causa della morte. L’attività investigativa è coordinata dal procuratore Maurizio Romanelli.

Subito dopo il ritrovamento, la zona è stata chiusa al traffico per consentire agli uomini della scientifica di effettuare i rilievi. Controllata tutta l’area attorno al luogo del ritrovamento del cadavere. Anche l’auto della donna è stata setacciata.

Leave a comment

Your email address will not be published.