«È inaccettabile che alcuni partiti di centrosinistra che hanno avuto la fortuna di poter aver in locazione degli immobili dell’Ater risultino morosi per oltre il 90%», tuona così Federico Rocca, consigliere comunale in quota Fdi e presidente della commissione trasparenza del comune di Roma.
Una situazione che riguarderebbe la simpatia, che ormai conosciamo bene, tra Gualtieri – sindaco dem della capitale – e gli abusivi. Una crociata, quella dell’amministrazione targata Pd a fianco di chi occupa anche se questa volta i morosi sembrerebbero proprio gli amici di partito.
«Nel corso degli anni tanti partiti hanno aperte le loro sedi negli immobili di proprietà dell’Ater, ovviamente un privilegio che è stato riservato a pochi» dichiara Rocca. Nella capitale, Ater – l’azienda regionale che si occupa di edilizia popolare – ha messo infatti a disposizione una serie di «locali extraresidenziali» concessi in locazione ai partiti politici. In pratica le sedi dei partiti, che dovrebbero, secondo la legge regionale n°12 del 10 agosto 2016, pagare un affitto al comune per i locali concessi. In totale sono 54 gli immobili dati in locazione, con solo uno a Fratelli d’Italia e uno all’ormai vecchia Udc, gli altri corrispondono a tutte le sedi del Partito Democratico e dei partiti del centrosinistra. Sulla totalità degli immobili a disposizione, infatti addirittura 21 sono sedi Pd. «Già questo dato dovrebbe farci riflettere su chi ha avuto la possibilità di avere in affitto i locali», specifica il consigliere Fdi. Ma c’è di più: i dem non pagano l’affitto! Ad oggi, infatti, la maggior parte di queste realtà sono morose. «Partiti che oggi sono al governo della città e che per anni sono stati al governo della nazione e della regione, i quali dovrebbero dare l’esempio e invece mandano ai cittadini un messaggio devastante ossia: voi comuni mortali pagate gli affitti e rispettate le regole, noi facciamo come ci pare», prosegue Rocca. L’ultimo aggiornamento sui danni erariali per il comune di Roma è del gennaio 2021 e ammontava alla somma di poco più di 2 milioni di euro di arretrati. Cifra che oggi sarà salita considerando le nuove realtà abusive ma che, nonostante la legge suddetta impone una relazione trimestrale della situazione, né Ater, né il Comune di Roma hanno più pubblicato. Il Giornale è entrato in possesso dell’elenco delle attività di partito morose sul territorio romano ed ecco la situazione. Al Pd spettano ben 21 sedi su 54, di cui 18 morose, a Rifondazione Comunista 13 locali di cui 10 morosi. Gli altri locali sono divisi tra movimenti e partiti appartenenti sempre alla sinistra come Sinistra Ecologica che, nel 2021, aveva un debito di circa 261 mila euro. Tra le realtà abusive ci sono poi le sedi dei Democratici proletari, del Partito comunista che su 3 sedi due sono morose, del circolo Giustizia e libertà, cioè gli ormai partigiani nostalgici, ma anche il partito dei comunisti italiani e il partito dei socialisti con 2 sedi. Un buco milionario insomma che a causa della distrazione delle amministrazioni ricade inevitabilmente sulle spalle, e nelle tasche, dei romani. «La situazione non è più tollerabile – conclude Rocca – i cittadini romani non possono pagare le sedi del Pd e di altre forze politiche del centro sinistra visto che già ogni giorno sono costretti a pagare i disagi del loro malgoverno della città».