Stasera a Riad, Real Madrid e Barcellona giocheranno la finale della supercoppa di Spagna. In settimana, Napoli, Fiorentina, Inter e Lazio, partiranno per l’Arabia Saudita e disputeranno lo stesso torneo con finale a lunedì 22 gennaio. Comandano i soldi degli sceicchi, sono i padroni dello sport, garantiscono denari per propaganda di regime, fingono una democrazia che è soltanto di facciata, la loro cultura, sportiva e sociale, ha limiti evidenti. Questi sono stati smascherati durante la semifinale
tra il Real e l’Atletico, il pubblico dell’Al Awwai Park ha fischiato il minuto di silenzio in memoria di Franz Beckenbauer poi, a conferma della propria inciviltà, ha coperto di insulti Toni Kroos del Real Madrid ogni volta che ha toccato il pallone (76), ritenendolo colpevole di avere criticato il sistema calcistico saudita, di modesta cifra tecnica e di ingordigia finanziaria, aggiungendo che non è possibile tollerare la crescita di un Paese che viola i diritti umani. Kroos è un tedesco nato a Greifswald in Germania Est, nove mesi prima della riunificazione, conosce dunque benissimo il problema dei diritti violati, politici e umani, vissuti dai suoi genitori nell’epoca comunista.
La sua denuncia provoca fastidi nel mondo ipocrita del football e dello sport. Quale calciatore delle nostre squadre a Riad avrà lo stesso coraggio?