L’Italia si conferma eccellenza mondiale nel campo della ricerca e della Medicina dal momento che ben otto ricercatori sono stati nominati tra i più “influenti al mondo” sulla base di ben nove milioni di profili esaminati secondo la classifica stilata dalla prestigiosa Università di Stanford, con sede in California, che ha “premiato” otto profili dell’IRCCS San Raffaele di Roma.
La pubblicazione è avvenuta sulla rivista Plos Biology, considerata la più autorevole nell’analisi della qualità delle pubblicazioni scientifiche in ambito medico. La notizia sta facendo il giro del mondo con il nostro Tg5 ad aver dedicato un servizio in cui si parla della tipologia di riconoscimento: “competenza e rigore in 22 aree” che vanno dalle neurologia, epidemiologia, cardiologia, medicina nucleare e fino agli studi sul morbo di Parkinson. Oltre alle aree scienfitiche sono state esaminate ben 174 sottocategorie le quali hanno premiato i ricercatori due sue aspetti: uno sulla loro carriera negli anni compresi tra il 1996 e il 2022 e l’altro sull’impatto delle loro ricerche prodotte nel 2023 ma con citazioni che si riferiscono anche al 2022.
Il “segreto” degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del San Raffaele è di essere innanzitutto un punto di riferimento nella ricerca e leader mondiale nel campo della riabilitazione. Non a caso, nell’ottobre scorso ha fatto una visita nell’IRCCS San Raffaele anche il prof. Gregg Leonard Semenza, premio Nobel per la Medicina, facendo il punto sulla ricerca medica che nelle ultime ore ha premiato ben otto eccellenze italiane (qui i nomi). Al simposio di ottobre aveva partecipato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Tra i vari riconoscimenti, L’IRCCS San Raffaele “ha ottenuto il riconoscimento del carattere scientifico nell’ambito della riabilitazione motoria e sensoriale in differenti aree della Medicina: Cardiologia, Pneumologia, ORL, Neurologia, Ortopedia, Disabilità dello Sviluppo” con una attività di ricerca che si basata in prevalenza sulla riabilitazione in tutte le condizioni cliniche lungo l’intero arco di vita con gruppi di ricerca ad hoc che si occupano di malattie cardiovascolari, neurodegenerative, respiratorie ma trattano anche tematiche quali l’invecchiamento della popolazione, telemedicina e tele assistenza, robotica, traumi cerebrali e lesioni traumatiche.
Sono numerose le strutture e i laboratori in cui lavorano tanti altri ricercatori italiani che dedicano quotidianamente tutto il loro sapere mettendo in campo l’esperienza unita anche alle biotecnologie sempre più avanzate. “L’utilizzo della robotica riabilitativa e della teleneuroriabilitazione consente di portare al letto del paziente l’eccellenza in termini di standardizzazione degli interventi, personalizzabilità delle strategie, multimodalità degli approcci, continuità delle cure”, spiegano gli esperti.