Non si ferma il fiume in piena che sta investendo Chiara Ferragni dopo la scoperta di operazioni commerciali che non andavano affatto nella direzione della tanto sbandierata beneficenza e le inchieste portate avanti da diverse Procure che vogliono far luce, una volta per tutte, sulla vicenda del pandoro-gate e numerose altre iniziative del passato che hanno fatto crollare appeal e fiducia dell’influencer anche all’estero. Intervistato dal Messaggero, ha detto la sua anche Renzo Arbore, da anni testimonal della Lega del Filo d’Oro.
La Fondazione Onlus per le persone sordocieche opera in Italia ormai dal 1964 con Arbore a essere il primo testimonial nel 1989: da allora non si ferma il contributo dell’artita foggiano di 86 anni che alla precisa domanda sul caso Ferragni, ha spiegato come bisogna mettersi a disposizione del prossimo in maniera davvero. “È semplice. Con generosità e serietà. Senza mai mischiarla a operazioni commerciali. La credibilità è tutto”, sottolinea. Il “segreto” è saper discernere le due cose: una cosa sono i guadagni e ricavi per brand e marchi, un altro è fare del bene senza sbandierarlo ai propri follower. Non è un caso che sui canali social di Renzo Arbore non ci sia traccia di sbandieramenti ai quattro venti sulla beneficenza ma si tocchino temi prevalentemente musicali ripercorrendo la sua straordinaria carriera.
“Io percorro tutta l’Italia, ho visto tanto, ma lì alla Lega del Filo d’Oro c’è un gruppo serio, onesto, appassionato. Anche questo mi ha conquistato!“, ha dichiarato in tempi non sospetti come si legge sul sito della Onlus. Nominato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Cavaliere di Gran Croce (l’onorificenza più elevata) il 15 gennaio 2022, Renzo Arbore ha raccontato al quotidiano di aver sempre sognato di fare l’artista, sin da piccolo, “che per me significava, e significa, essere originali e un po’ eccentrici”.
Musica e televisione, entrambe a braccetto per tutta la sua carriera anche se adesso ha le idee chiare su cosa vuole “difendere” maggiormente, ossia “la mia anima musicale perché quella televisiva è stata talmente prepotente che si è mangiata tutto il resto. In trent’anni, dal 1991 al 2021, con l’Orchestra Italiana ho fatto più di 1600 concerti in giro per il mondo facendo riscoprire a tutti il fascino della canzone napoletana classica. Aver rilanciato questo patrimonio unico mi inorgoglisce”, racconta.
Sono principalmente due le cose nella vita di Arbore che hanno lasciato il segno: in positivo la fortunata trasmissione “Quelli della notte” considerata quella che gli è riuscita meglio e alla quale seguì “Indietro tutta”, “un programma completamente diverso a base di improvvisazioni e satira sulla tv. Un trionfo”. Pochi giorni fa, l’11 gennaio, è stato il decimo anniversario dalla morte di Mariangela Melato, enorme artista del teatro e cinema italiani: l’amore tra i due durò più di 40 anni dal quale nacque “un amore indimenticabile, fortissimo, rispettoso, molto sorridente”, ha dichairato Arbore al Corriere pentendosi, però, di non averla mai sposata.